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Quando le porte delle case resteranno di nuovo aperte

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Regia: Simone Corso e Jovana Malinaric
Drammaturgia: Simone Corso e Jovana Malinaric
Attori: Simone Cammarata Carmelo Crisafulli Paola Francesca Frasca
Trailer: Link
Anno: 2022
Adatto a: per tutti
Premi: In-Box Finalista 2023


Generi: Prosa, Performance
SINOSSI
Nel maggio del 2019 Antonio Stano morirà all’ospedale di Taranto dopo aver passato giorni dentro casa senza sfamarsi. A Manduria, dove abitava, Antonio era chiamato “il Pazzo” e questo bastava a tutti gli altri per “collocarlo” all’interno della comunità, riducendone il suo ruolo, nei risvolti più tragici di questa vicenda, a quello d’oggetto del giogo d’una squadra di giovani tra i 16 e i 22 anni che lo perseguitavano col fine di poter filmare e condividere su WhatsApp le loro azioni. Antonio, per sfuggire loro, si era chiuso dentro casa senza più mettere piede fuori.
"Quando le porte delle case resteranno di nuovo aperte" prende forma da questa vicenda senza volerne tracciare la cronaca, ma cercando piuttosto di indagare le dinamiche sociali che la connotano: i beni di consumo e la cultura audiovisiva prima, i social poi, sono lentamente entrati a far parte di noi stessi, del modo in cui ci rapportiamo gli uni agli altri, col rischio pressante di marginalizzare il singolo dentro i confini del proprio ego, chiusi dietro delle porte sbarrate a fare da guardia ai propri averi o dietro degli schermi dietro cui imparare a recitare un nuovo sé stessi. Così, in un panorama socio-culturale radicalmente mutato, i giovani diventano le generazioni più esposte perché soggetti ancora in-divenire e la normale affermazione sociale del sé rischia di maturare attraverso la prevaricazione sugli altri.

NOTE DI REGIA
I mutamenti sociali che hanno coinvolto la nostra società dal primo dopoguerra sino ad oggi (con l’espandersi delle reti di comunicazione, i media sempre più presenti e aderenti al nostro quotidiano, il linguaggio pubblicitario che, col tempo, è andato via via a conformare significati e problematiche alle categorie della brevità e della semplificazione) hanno, in qualche modo, acuito le differenze sociali e sfibrato i lacci che ricamano il tessuto della comunità cui ognuno di noi appartiene. Il potere dell’avere premia il singolo omologando, di contro, tutti su una stessa scala di bisogni.
Nel mondo degli spett-autori, in cui continuamente tutti guardiamo e produciamo contenuti, rappresentiamo e auto-rappresentiamo la nostra vita, la regia sceglie di mettere l’accento su questo cambiamento culturale della nostra epoca imbastendo un dialogo onesto tra scena e platea che tenta di far diventare l’evento teatrale un’occasione assembleare di indagine e confronto oltre che di spettacolo.

Altri crediti: Senza: Annibale Pavone

Con il sostegno di: Comune di Patti e Nutrimenti Terrestri

Progetto vincitore del bando #cittàlaboratorio Under35 delle Orestiadi di Gibellina 2022, Premio Renato Palazzi - Tindari Festival 2022, Finalista alla Borsa Teatrale Anna Pancirolli 2022 e Semifinalista al Premio per le Arti Sceniche Dante Cappelletti 2020.

Produzione: Nutrimenti Terrestri

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Simone Corso e Jovana Malinarić iniziano a collaborare insieme subito dopo aver concluso il Corso di Perfezionamento Dramaturg Internazionale presso la Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro di Emilia Romagna Teatro Fondazione. Il primo progetto che suggella la loro collaborazione è "Poveži se sa Pozoristem - Connecting Theatre", finanziato dal Ministero della Cultura del Montenegro. Successivamente, ideano insieme a Davide Tortorelli ed Enrico Bollini "Congiunzioni", ultima tappa del progetto "Mediatori del Reale - Dramaturg tra teatro e città", vincitore del bando SIAE "Per Chi Crea 2018" e prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione. Tra il 2021 e il 2022 lavorano alla creazione degli spettacoli "Liberamente ispirato a La Maschera della Morte Rossa di E.A. Poe" (selezionato per la rassegna Contemporanea del Teatro Menotti di Milano e al Catania Off Fringe Festival) e "Quando le porte delle case resteranno di nuovo aperte", vincitore del bando #cittàlaboratorio Under35 delle Orestiadi di Gibellina dove ha debuttato nel luglio del 2022. Jovana Malinarić è dramaturg e PhD researcher presso l'Università di Bologna in co-tutela con l'Università di Utrecht (ND). Simone Corso collabora da anni in qualità di autore e regista con Nutrimenti Terrestri.

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SIMONE CORSO nasce a Patti (ME) nel 1990. Dopo la laurea in discipline dello spettacolo presso l’Università di Messina è attore per Michele Di Mauro, Ninni Bruschetta e Giorgio Bongiovanni. Nel 2015, debutta col suo primo testo, "Contrada Acquaviola n°1", per la regia di Roberto Bonaventura cui seguono, negli anni, "Vina Fausa - In morte di Attilio Manca" diretto da Michelangelo Maria Zanghì, "Dante Muore" (vincitore del bando internazionale Giovani Artisti per Dante del Ravenna Festival) di cui è anche regista, "Vento da Sud-Est" di cui è autore insieme ad Angelo Campolo, "Lo scoglio del mannaro", "Casca il vento" (esito del progetto teatrale "Il deserto e la fortezza" finanziato dal fondo PSMSAD dell’INPS) e "82 pietre" (vincitore della VI edizione de I Teatri del Sacro) di cui è anche regista. Negli anni continua a formarsi seguendo diversi stage con Claudio Collovà, Claudio Longhi, Richard Schechner, Massimiliano Civica, Ivan Vyrypaev, Marius Von Mayenburg. Nel 2020 è tra i partecipanti al corso Perfezionamento Dramaturg Internazionale, presso la Scuola di teatro Iolanda Gazzerro di Emilia Romagna Teatro Fondazione. Nell’estate 2021 è stato selezionato tra i dieci partecipanti per il workshop tenuto dal leone d’oro Krysztof Warlikowski presso la Biennale College Teatro. Nel 2021, il suo testo, "Bestie incredule", vince il concorso nazionale Mezz’ore d’Autore, promosso dal TeatroDue di Parma dove ha debuttato con la regia di Nicoletta Robello nel febbraio del 2022 parallelamente alla pubblicazione per CuePress con la prefazione di Paolo Di Paolo. Nel 2022 gli viene assegnata la Menzione RomaEuropa - Premio Hystrio Scritture di Scena per "Il libro delle parole nuove" e nel maggio dello stesso anno, il progetto "Quando le porte delle case resteranno di nuovo aperte" vince il Premio #cittàlaboratorio Under35 del Festival delle Orestiadi di Gibellina dove debutta nel luglio dello stesso anno.

JOVANA MALINARIĆ nasce in Montenegro nel 1993. Nel 2021 lavora in veste di dramaturg per il progetto "Mediatori del reale – dramaturg tra teatro e città", prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione e vincitore del bando SIAE PerChiCrea 2018. Nel luglio del 2021 è selezionata per partecipare al workshop di drammaturgia con il Maestro internazionale Martin Crimp presso Biennale Collage Teatro - Venezia. Nel 2020 si diploma alla Scuola di teatro Iolanda Gazzerro dopo aver partecipato al corso Perfezionamento Dramaturg Internazionale. Nello stesso anno idea e dirige il progetto internazionale "Povezi se sa pozoristem - Connecting Theatre" finanziato dal Ministero della Cultura del Montenegro nell’ambito di Živimo Kulturu (Viviamo Cultura). Nel luglio dello stesso anno vince la borsa come dottoranda di ricerca presso l’Università di Bologna con un progetto dal titolo "Pratiche teoriche e teorie pratiche: Il lavoro e la formazione del dramaturg nella scena contemporanea" che gode della co-tutela dell’Università di Utrecht sotto la supervisione della professoressa e dramaturg olandese Maaike Bleeker. La sua ricerca presenta un approccio innovativo alla drammaturgia contemporanea intesa come conoscenza pratica, indagandone i processi creativi e la relazione con il pubblico. In quanto dramaturg ha attive collaborazioni nei Paesi Bassi con artisti del DAS di Amsterdam e dell’Università di Utrecht. Ha collaborato con Emilia Romagna Teatro Fondazione, Bologna Teatri, Stratagemmi - Prospettive Teatrali, Kotor Art Festival in Montenegro e col Teatro Nazionale del Montenegro. Parla montenegrino, italiano, inglese e russo.
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