Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

La fine del mondo

LAB121
Regia: Claudio Autelli
Drammaturgia: Fabrizio Sinisi
Attori: Alice Spisa Umberto Terruso Anahì Traversi Angelo Tronca
Anno: 2022
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: Surriscaldamento climatico, padri e figli, fratelli.

Da anni il tema della catastrofe ecologica è all’ordine del giorno nel dibattito mediatico internazionale. Nonostante questo, le masse del mondo industrializzato continuano la propria vita senza modificare quasi in nulla la propria condotta e le proprie abitudini.
Le ragioni di questa indifferenza sono molteplici, ma forse due prevalgono: da un lato, l’incapacità strutturale della mente umana di ragionare sul lungo termine; dall’altro, una forma di egoismo generazionale: il desiderio implicito, inconscio ma determinato, di vivere il presente senza alcuna preoccupazione del mondo da lasciare alle generazioni future. Nell’imperturbabilità del mondo all’allarme ambientale, si può forse riconoscere la ferita di un immenso rapporto padri-figli: sono stati i padri, simbolicamente, ad assentarsi dalla responsabilità della “buona tenuta del mondo”. E i figli, a loro volta non innocenti, rimangono colpevoli nella misura in cui non si spostano dalla concezione dei padri, ma cercano anzi di imitarli, di riprendere i loro stessi percorsi e i loro stessi desideri, cercando di spostare a loro volta un po’ più in là le lancette di una questione che non può ormai più essere procrastinata.
In questo mondo di “figli” si colloca La fine del mondo: C’è Luca, un attore; c’è Dora, sua collega ed ex-fidanzata; c’è Diego, fratello di Luca, ricoverato in un istituto per malati mentali; e c’è Atena, attivista ecologista e compagna di un noto magnate e filantropo internazionale. Sono quindi quattro figli, due coppie di fratelli, i cui destini individuali progressivamente si incrociano e s’intrecciano. Su di loro, gravano le ombre delle vicende familiari e dei genitori, assenti o troppo presenti, gravosi e tragici, imperfetti e disastrosi, in un vortice sempre più ampio e turbinoso, dove la catastrofe ambientale diventa specchio di quella privata, e viceversa.

Due sono i livelli di finzione. Quello dell’invito di Atena a festeggiare sulla sua nave la fine del mondo e quello dello spettacolo che devono mettere in scena gli attori invitati alla serata.
Due sono i piani tematici. Quella “macro”, legato al surriscaldamento globale e alle responsabilità dell’uomo nei confronti della propria annunciata fine, e quello “micro”, legato alle storie private dei protagonisti. Nell’avvicinarsi all’ora x, tutti i piani cominciano a collassare uno sull’altro, dando luogo a un coro composto da una generazione che sembra essere stata lasciata senza i giusti strumenti, dalla generazione precedente, per interpretare un presente che si trova forse per la prima volta ad interrogarsi sulla possibilità di una prossima propria estinzione.
Gli attori prendono il carico delle parole dell’autore e muovendosi dalla concretezza della loro presenza sul palco si avvicinano alle vicende dei personaggi che incarnano guidandoci in un gioco che cerca il cortocircuito continuo tra la realtà del palco e la non più così tanto distopica situazione della festa per l’ultimo giorno della città di Venezia.

Altri crediti: Spazio scenico Claudio Autelli - Disegno luci e allestimento Giuliano Almerighi - Suono e musiche Gianluca Agostini - Video Chiara Caliò - Costumi Diana Ferri - Cura del movimento Lara Guidetti - Assistente regia Valeria Fornoni

Produzione: LAB121 - Centro Teatrale Bresciano - Teatro Franco Parenti

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

LAB121 è un’associazione culturale con sede a Milano, nasce nel 2010, ed è un ente indipendente che si occupa di produzione, formazione teatrale e creazione di eventi in sinergia con altre realtà e associazioni culturali.
La direzione artistica è affidata al regista Claudio Autelli, socio fondatore dell'associazione, che, dopo aver lavorato per diversi anni con importanti istituzioni teatrali, ha deciso insieme alla squadra di LAB121 di strutturare un progetto artistico indipendente con lo scopo di mettere a fuoco una prassi teatrale laboratoriale, dando spazio alla ricerca e a nuovi linguaggi e di costruire relazioni e progetti con le isitituzioni teatrali mantenendo la paternità del proprio lavoro.
LAB121 rappresenta lo sviluppo del lavoro artistico personale del regista Claudio Autelli, che già ha collaborato per diversi anni con realtà come, Teatro Litta di Milano, CRT Centro di Ricerca per il Teatro, Fondazione Pontedera Teatro, Teatro Fraschini di Pavia.
Nel 2012 l’Associazione ha collaborato alla co-produzione di “Romeo e Giulietta” per la regia di C. Autelli tra Fondazione Pontedera Teatro e Teatro Litta Stabile d'Innovazione di Milano.
Nel 2013/14 ha co-prodotto con CRT – Milano, Triennale –Teatro dell’Arte, L’insonne.
Nel giugno 2015 LAB121 ha presentato il nuovo progetto L’inquilino tratto dal romanzo di R. Topor con il sostegno di E45 Napoli Fringe Festival.
Attualmente LAB121 sta lavorando all’allestimento scenico di Ritratto di donna araba che guarda il mare di Davide Carnevali che debutterà al Teatro dell’Orologio di Roma nell’aprile 2017.
Dal 2015 l’Associazione culturale LAB121 è stata insignita del titolo “Impresa meritevole dei servizi di accompagnamento” per il bando Funder35 promosso da 18 fondazioni bancarie italiane.
Nel 2016 LAB121 ha vinto il bando FUNDER35 di Fondazione Cariplo con il progetto del Centro di gravità permanente.

CLAUDIO AUTELLI
Regista. Laureato in Discipline Economiche e Sociali, si diploma nel 2005 presso la Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano. Dal 2006 al 2009 è regista residente del Teatro Litta Stabile d’Innovazione di Milano, per il “Progetto Work in Progress” patrocinato dall’ ETI. Durante il triennio allestisce Antigone di Jean Anouilh (2007), Otello di W. Shakespeare (2008) e L’amante di H. Pinter (2009). Nel 2008 vince il Premio “Nuove Creatività” indetto dall’ Ente Teatrale Italiano, per “Otello” di W. Shakespeare. Nello stesso anno inizia una collaborazione con il Centro di Ricerca Teatrale (CRT) di Milano per il quale progetta “La Licenza” nel 2008 e La morte di Ivan’Ilic da Tolstoj, nel 2010. Nel 2011 collabora con la Fondazione Pontedera Teatro per un progetto su “Romeo e Giulietta” di W. Shakespeare, dirige un progetto di formazione per attori presso il Teatro Fraschini di Pavia che sfocerà nella produzione di “Risveglio di Primavera” da F. Wedekind nel gennaio 2012. All’attività di regia, affianca da tempo quella di insegnamento collaborando con diverse realtà teatrali nazionali. A partire dal 2010 inizia un percorso triennale sulla pedagogia teatrale col Maestro Anatolij Vasiliev, organizzato da Fondazione Venezia.
Condividi