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Prisonwood

Auló Teatro c/o MetaArte Associazione Arte&Cultura
Regia: Manuela Frontoni
Drammaturgia: Manuela Frontoni e Roberta Secchi
Attori: Roberta Secchi
Anno: 2016


Generi: Prosa

Tags: Djuna Barnes, violenza di genere, biografia, riscatto, arte

Lo spettacolo nasce da uno studio sulla vita e le opere di Djuna Barnes, scrittrice americana la cui biografia e la cui carriera professionale furono alquanto travagliate. Ironico e drammatico al contempo, il racconto autobiografico si intreccia agli scritti dell’autrice, nel tentativo di restituire quello spazio e quella dignità che non ebbe in vita. In accordo alla complessa personalità della Barnes, nella performance si alternano momenti profondamente tragici a istanti di leggerezza. Lo spunto narrativo della biografia della Barnes si propone come una riflessione sempre attuale sul tema della violenza strutturale perpetrata a discapito delle donne: parlare di Djuna è un modo per riflettere sulla violenza che le donne subiscono in famiglia, negli ambienti di lavoro, persino nel mondo dell’arte così restio a riconoscere un talento quando l’artista è donna. Nel nostra contemporaneità, la violenza sulle donne è diffusa, a volte esplicita, spesso nascosta, in molti casi subdola e difficile da combattere.

Produzione: Aulò Teatro - La Madrugada Teatro

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Auló Teatro è l’ensemble teatrale nato nel 2010 all’interno dell’associazione padovana MetaArte, come un gruppo di formazione e ricerca teatrale che si riconosce nel percorso tracciato dai padri fondatori del Teatro di Ricerca.
Auló Teatro realizza spettacoli e laboratori professionali con un importante focus sulle creazioni Site-Specific e Context-Specific, e sul lavoro sul Corpo.
Si fa teatro per prendere la parola, per esprimere la propria visione del mondo incontrando e confrontandosi con gli spettatori. Auló Teatro nasce da questa esigenza, la necessità di “prendere la parola”.
Gli auló, nella tradizione letteraria eritrea, sono poesie orali; il teatro è la letteratura che si fa carne, parola e corpo, che vive solo nel momento in cui incontro l’altro, lo spettatore.
Non esiste teatro se non esiste un attore che racconta e uno spettatore che ascolta. Come la poesia orale, il teatro è fragile e potente e puó sopravvivere solo nella memoria di chi è stato testimone dell’atto teatrale.
Fondando Auló Teatro ci auguriamo che i nostri atti teatrali possano essere potenti come gli auló della tradizione eritrea.
Auló teatro è parte di MetaArte Associazione Arte&Cultura
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