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Le Teste di Pallino
Tecnologia FilosoficaRegia: Francesca Brizzolara
Drammaturgia:
Attori: Francesca Brizzolara Diplomata presso la Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone (’97), completa la sua formazione con registi, coreografi e pedagoghi di importanza internazionale quali Ariane Mnouchkine, Jurij Alschitz, Isabelle Dubouloz, Claude Coldy, Roberto Castello e Raffaella Giordano. Ha al suo attivo esperienze professionali con il Teatro Stabile di Parma, La Contrada di Trieste, il Teatro Parioli di Roma, La Contemporanea 83, il Teatro d’Aosta, l’Impasto, la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte, ALDES, sotto la guida di registi e coreografi quali Lorenzo Salveti, Gigi Dall’Aglio, Walter Le Moli, Francesco Macedonio, Sergio Fantoni, Aldo Pasquero, Roberto Castello, Alessandro Berti, Michela Lucenti, Michele Di Mauro. Nel 2001-’02 è impegnata nello spettacolo “Il libertino” di E.E. Schmitt, prodotto dalla compagnia “La Contemporanea 83” per la regia di Sergio Fantoni. Nel 2003 collabora con “L’Impasto Comunità Teatrale Nomade” di Alessandro Berti e Michela Lucenti nell’ultimo spettacolo “Psicoshow” (produzione CSS di Udine). Nel 2004 partecipa al FOCUS 6 DI TORINO DANZA con “BIOSCULTURE” sotto la direzione di Roberto Castello. Nel 2005 debutta ne “Il Silenzio del Mare” di Vercors per la Regia di Aldo Pasquero, coproduzione Teatro d’Aosta e Faber Teater. Nel 2006 interpreta il personaggio “C” nella nuova produzione della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte, dal titolo “OM”, di Rostagno-Buonarrota-Pisci, regia Buonarrota-Pisci-Melano, musiche di Antonio Pizzicato. Partecipa a vari concorsi nazionali: 2° premio al “Lina Volonghi” (Roma ), 1° premio a “La parola e il gesto” (Imola ) e 1° premio a “Prova d’Attore” (Torino). Dal 2005 collabora con la Compagnia Tecnologia Filosofica, di cui attualmente fa parte, partecipando agli spettacoli “Comuni Marizani”, “Canzoni del secondo piano”, “Der aughenblik Dort”. Nel 2013 dà vita e prende parte al progetto FEROCEMADREGUERRA con Michele Di Mauro, GUP Alcaro, Francesca Bracchino, Lucio Diana, Carlotta Viscovo.
Anno: 2012
LE TESTE DI PALLINO
di e con Francesca Brizzolara e “I burattini di Carlo”
Collaborazione alla drammaturgia: Viridiana Casali
Musiche: Paolo De Santis Sguardo esterno: Renato Cravero
Compagnia Tecnologia Filosofica
Riallestimento 2012.
Un ringraziamento a Giovanni Moretti e Alfonso Cipolla dell’Istituto per i Beni Marionettisitici e il Teatro Popolare.
Le teste di Pallino sono i burattini che Carlo Brizzolara (paracadutista nella Folgore ad El Alamein, 1911-1986) si è portato dietro dal campo di concentramento di Geneifa in Egitto, dove fu internato per quattro anni come prigioniero di guerra durante la seconda guerra mondiale.
I burattini ideati da Carlo cominciarono la loro vita di personaggi grazie alle storie fornite da un certo Capitan Pallino, avventuriero e combattente prodigioso, compagno di Carlo in quel rettangolo di filo spinato.
Questi attori di cartapesta sono ancora “vivi” e dopo anni negli scatoloni sono stati riportati alla luce dalla nipote dell’autore, l’attrice Francesca Brizzolara, che attraverso la loro storia ha cominciato una ricerca molto personale sulla figura del nonno-scrittore-burattinaio.
Nel lavoro si intrecciano tre piani: quello della storia della vicenda guerra/prigionia, con l’ideazione del teatro di burattini nel campo di concentramento a El Alamein; quello dei ricordi legati alla figura del Carlo Brizzolara-nonno, nutriti da lettere e materiale privato della famiglia; e quello dei testi tratti dall’opera che ha lasciato l’autore: le commedie per burattini, molte delle quali ideate nel periodo della prigionia, raccolte nel libro “La minghina bastonata” e i racconti tratti da “La vita è sport”.
L’introduzione del nonno-personaggio Carlo Brizzolara, all’inizio dello spettacolo, è adattata, in ogni replica, al tipo di pubblico che si incontra e al contesto in cui viene rappresentato lo spettacolo.
Alla fine segue un incontro con il pubblico per visionare le teste dei burattini e le opere dello scrittore, come in una piccola mostra monografica.
Lo spettacolo è stato rappresentato nel territorio della Residenza Multidisciplinare Morenica- Cantiere Canavesano dal 2008 al 2011 (Chiaverano, Burolo, Borgofranco, Ivrea), al Festival “Incanti” (Ottobre 2009) e nell’ambito del Festival “Il Sacro attraverso l’ordinario” del Mutamento (Settembre 2010), alla vetrina del Festival “Il Gioco del Teatro” della Fondazione TRG -menzione speciale della giuria per "l'alta qualità artistica"-(aprile 2011), al Castello dei Burattini di Parma -Museo G. Ferrari, in occasione del Centenario di C. Brizzolara (maggio 2011), nella Stagione di Viartisti Teatro (maggio 2012) e al Castello di Albiano (TO) (dicembre 2012).
Pubblico cui si rivolge: adulti, ragazzi e giovani dagli 11 anni in su (scuole medie e superiori) e famiglie.
di e con Francesca Brizzolara e “I burattini di Carlo”
Collaborazione alla drammaturgia: Viridiana Casali
Musiche: Paolo De Santis Sguardo esterno: Renato Cravero
Compagnia Tecnologia Filosofica
Riallestimento 2012.
Un ringraziamento a Giovanni Moretti e Alfonso Cipolla dell’Istituto per i Beni Marionettisitici e il Teatro Popolare.
Le teste di Pallino sono i burattini che Carlo Brizzolara (paracadutista nella Folgore ad El Alamein, 1911-1986) si è portato dietro dal campo di concentramento di Geneifa in Egitto, dove fu internato per quattro anni come prigioniero di guerra durante la seconda guerra mondiale.
I burattini ideati da Carlo cominciarono la loro vita di personaggi grazie alle storie fornite da un certo Capitan Pallino, avventuriero e combattente prodigioso, compagno di Carlo in quel rettangolo di filo spinato.
Questi attori di cartapesta sono ancora “vivi” e dopo anni negli scatoloni sono stati riportati alla luce dalla nipote dell’autore, l’attrice Francesca Brizzolara, che attraverso la loro storia ha cominciato una ricerca molto personale sulla figura del nonno-scrittore-burattinaio.
Nel lavoro si intrecciano tre piani: quello della storia della vicenda guerra/prigionia, con l’ideazione del teatro di burattini nel campo di concentramento a El Alamein; quello dei ricordi legati alla figura del Carlo Brizzolara-nonno, nutriti da lettere e materiale privato della famiglia; e quello dei testi tratti dall’opera che ha lasciato l’autore: le commedie per burattini, molte delle quali ideate nel periodo della prigionia, raccolte nel libro “La minghina bastonata” e i racconti tratti da “La vita è sport”.
L’introduzione del nonno-personaggio Carlo Brizzolara, all’inizio dello spettacolo, è adattata, in ogni replica, al tipo di pubblico che si incontra e al contesto in cui viene rappresentato lo spettacolo.
Alla fine segue un incontro con il pubblico per visionare le teste dei burattini e le opere dello scrittore, come in una piccola mostra monografica.
Lo spettacolo è stato rappresentato nel territorio della Residenza Multidisciplinare Morenica- Cantiere Canavesano dal 2008 al 2011 (Chiaverano, Burolo, Borgofranco, Ivrea), al Festival “Incanti” (Ottobre 2009) e nell’ambito del Festival “Il Sacro attraverso l’ordinario” del Mutamento (Settembre 2010), alla vetrina del Festival “Il Gioco del Teatro” della Fondazione TRG -menzione speciale della giuria per "l'alta qualità artistica"-(aprile 2011), al Castello dei Burattini di Parma -Museo G. Ferrari, in occasione del Centenario di C. Brizzolara (maggio 2011), nella Stagione di Viartisti Teatro (maggio 2012) e al Castello di Albiano (TO) (dicembre 2012).
Pubblico cui si rivolge: adulti, ragazzi e giovani dagli 11 anni in su (scuole medie e superiori) e famiglie.
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TECNOLOGIA FILOSOFICA è una comunità di artisti che si muove tra ricerca e contaminazione interdisciplinare dei linguaggi ai confini tra la danza e il teatro con una speciale predilezione per il lavoro corporeo in una dimensione di teatro concepito come atto totale. L'esperienza della creatività è coltivata nei differenti percorsi d'autore proposti dagli artisti del collettivo rintracciabili nella sua caleidoscopica produzione, accomunata da un approccio poetico e sensibile. Esso lo si ritrova non solo nell'attività produttiva ma anche nell'intensa attività di formazione disseminata sul territorio con la realizzazione di interventi mirati alla coesione sociale, oltre che all'avvicinamento del pubblico alle pratiche del corpo e alle sue possibilità espressive. Il lavoro di Tecnologia Filosofica segnalato nel tempo attraverso premi e menzioni è stato diffuso anche all'estero, grazie alle collaborazioni produttive d'oltralpe con il Theatre Durance di Château Arnoux, alla partecipazione al Festival di Avignone per Les Hivernales, alle tournè e alle collaborazioni internazionali organizzate tra Belgio, Francia, Germania, Cuba, Brasile, Usa, Indonesia, Svizzera, Giappone, Cina, Sud Corea. Il gruppo opera stabilmente dal 2000 nella città di Torino; dal 2008 è riconosciuto ai sensi della legge 68 dalla Regione Piemonte dove è presente anche con l'organizzazione del festival Morenica attraverso cui promuove un'offerta culturale di qualità sul territorio canavesano. Partner della rete nazionale "Silence in the Dance Landscape" coordinata da Carovana Smi di Cagliari nell'ambito delle Azioni Trasversali Mibact (2015-17), il gruppo figura tra le realtà accolte in prima istanza dal FUS per il 2021 ed è tra le realtà artistiche selezionate dal bando TAP della città di Torino, a sostegno delle attività teatrali e coreutiche per il triennio 2021-2023. Tecnologia Filosofica esplora con la sua ricerca i temi della contemporaneità rivelando un impegno di messaggio e contenuti tradotti in scena con ironia e levità. Sul piano stilistico il gruppo esplora la linea di confine tra teatro e danza: il lavoro corporeo è al centro dell'indagine artistica e la commistione con altri linguaggi espressivi come musica, video, arti visive, rendono multidisciplinare la ricca produzione artistica, spaziando tra generi e pubblici. Vi sono comprese opere di Teatro Danza, lavori per il pubblico dell'Infanzia, Assoli, Corti di Danza, interventi di Danza Urbana, Performances, Installazioni, riti collettivi, Reading e teatro di narrazione.