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Elvis e il Papa
MaMiMòRegia: Marco Maccieri e Mario D'Avino
Drammaturgia:
Attori: Luca Cattani Marco Maccieri Giovanni Rossi
Anno: 2014
Elvis e il Papa
Ennealogia dei colori#Capitolo Bianco
Di Emanuele Aldrovandi
Con Luca Cattani, Marco Maccieri, Giovanni Rossi
Regia Marco Maccieri e Mario D’Avino
Riprese e Animazioni video Tommaso Ronda
Costumi Nuvia Valestri
Scene Serena Zuffo
Il teatro è azione. Nel teatro contemporaneo spesso è la parola ad agire. E' quindi il teatro dei significati e dei concetti, non solo delle storie vissute dai personaggi. Ma nella pratica cosa significa? Elvis e il Papa nasce all’interno di un percorso di studio sui dialoghi filosofici (tra cui quelli platonici) che la compagnia porta avanti da diversi anni con un metodo di lavoro che Marco Maccieri ha sviluppato formandosi con il maestro Anatolij Vasiliev.
E’ finito il mondo, le anime dei morti stanno per affrontare il giudizio universale ed Elvis Presley scopre di essere accusato di empietà, di essersi sostituito a Dio nel cuore degli uomini della sua epoca ma, non conoscendo il significato di “sacro” e “empio”, non ha idea di come fare a difendersi. Mentre aspetta di presentarsi al cospetto di Dio incontra il Papa e lo interroga su questo tema, desideroso di arrivare a una risposta che lo potrà aiutare a salvarsi.
Questo intreccio permette ai personaggi di affrontarsi in un duello di intelligenze per arrivare a scoprire insieme cosa è rimasto di sacro nella vita contemporanea, cosa ancora vive nella coscienza degli uomini quando sentono la parola sacro.
Il materiale di partenza è composto principalmente dall’Eutifrone di Platone, che è stato completamente riscritto trasformando il personaggio di Socrate in Elvis Presley, e da alcuni dibattiti contemporanei, come ad esempio lo scambio epistolare che si svolse nel 2013 su Repubblica tra Papa Francesco ed Eugenio Scalfari.
Il pubblico si trova catapultato in un limbo in cui assieme agli attori verrà vorticosamente risucchiato dalla necessità di definire una volta per tutte cosa significhi il bene e cosa il male, altrimenti Elvis verrà dannato per l'eternità. E se Elvis rappresenta l'arte, il successo, il piacere e il mito di essere al di sopra degli altri uomini, temi molto attuali al momento, allora bisogna definire se effettivamente riconosciamo di agire quotidianamente ispirati da questa nuova divinità. Cosa ci spinge ad agire? Quale divinità? Quali leggi? In quali leggi crediamo?
Attraverso una dinamica scenica vivace e non priva di colpi di scena – in cui si scoprirà che non tutti i personaggi sono chi dicono di essere – gli attori e il pubblico si interrogano, in una cornice pop di fumo bianco e colpi di chitarra, su cosa sia “sacro” per noi oggi.
Elvis e il Papa – Ennealogia dei colori#Bianco, fa parte dell’Ennealogia dei colori, una raccolta che Emanuele Aldrovandi ha iniziato a scrivere nel 2013: nove testi teatrali pensati a partire da nove colori, i tre primari, i tre secondari, il bianco, il nero e il rosa. Finora ne sono stati ultimati tre fra cui il Nero, Homicide House, testo vincitore del Premio Tondelli 2013.
Ennealogia dei colori#Capitolo Bianco
Di Emanuele Aldrovandi
Con Luca Cattani, Marco Maccieri, Giovanni Rossi
Regia Marco Maccieri e Mario D’Avino
Riprese e Animazioni video Tommaso Ronda
Costumi Nuvia Valestri
Scene Serena Zuffo
Il teatro è azione. Nel teatro contemporaneo spesso è la parola ad agire. E' quindi il teatro dei significati e dei concetti, non solo delle storie vissute dai personaggi. Ma nella pratica cosa significa? Elvis e il Papa nasce all’interno di un percorso di studio sui dialoghi filosofici (tra cui quelli platonici) che la compagnia porta avanti da diversi anni con un metodo di lavoro che Marco Maccieri ha sviluppato formandosi con il maestro Anatolij Vasiliev.
E’ finito il mondo, le anime dei morti stanno per affrontare il giudizio universale ed Elvis Presley scopre di essere accusato di empietà, di essersi sostituito a Dio nel cuore degli uomini della sua epoca ma, non conoscendo il significato di “sacro” e “empio”, non ha idea di come fare a difendersi. Mentre aspetta di presentarsi al cospetto di Dio incontra il Papa e lo interroga su questo tema, desideroso di arrivare a una risposta che lo potrà aiutare a salvarsi.
Questo intreccio permette ai personaggi di affrontarsi in un duello di intelligenze per arrivare a scoprire insieme cosa è rimasto di sacro nella vita contemporanea, cosa ancora vive nella coscienza degli uomini quando sentono la parola sacro.
Il materiale di partenza è composto principalmente dall’Eutifrone di Platone, che è stato completamente riscritto trasformando il personaggio di Socrate in Elvis Presley, e da alcuni dibattiti contemporanei, come ad esempio lo scambio epistolare che si svolse nel 2013 su Repubblica tra Papa Francesco ed Eugenio Scalfari.
Il pubblico si trova catapultato in un limbo in cui assieme agli attori verrà vorticosamente risucchiato dalla necessità di definire una volta per tutte cosa significhi il bene e cosa il male, altrimenti Elvis verrà dannato per l'eternità. E se Elvis rappresenta l'arte, il successo, il piacere e il mito di essere al di sopra degli altri uomini, temi molto attuali al momento, allora bisogna definire se effettivamente riconosciamo di agire quotidianamente ispirati da questa nuova divinità. Cosa ci spinge ad agire? Quale divinità? Quali leggi? In quali leggi crediamo?
Attraverso una dinamica scenica vivace e non priva di colpi di scena – in cui si scoprirà che non tutti i personaggi sono chi dicono di essere – gli attori e il pubblico si interrogano, in una cornice pop di fumo bianco e colpi di chitarra, su cosa sia “sacro” per noi oggi.
Elvis e il Papa – Ennealogia dei colori#Bianco, fa parte dell’Ennealogia dei colori, una raccolta che Emanuele Aldrovandi ha iniziato a scrivere nel 2013: nove testi teatrali pensati a partire da nove colori, i tre primari, i tre secondari, il bianco, il nero e il rosa. Finora ne sono stati ultimati tre fra cui il Nero, Homicide House, testo vincitore del Premio Tondelli 2013.
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Il Centro Teatrale MaMiMò è un gruppo di lavoro stabile, che attraverso una continua attività di perfezionamento e scambio artistico, costituisce un punto di riferimento teatrale produttivo di rilevanza nazionale, e un modello di aggregazione culturale sul territorio.E’ costituito come associazione di promozione sociale (A.P.S.) dal 2004 e dal 2012 è sostenuto dalla Regione Emilia Romagna come Organismo di produzione di spettacolo attraverso la L.13/1999.Gestisce un teatro pubblico comunale, il Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia, e ha costruito nel tempo una Scuola di Teatro profondamente radicata nel territorio che ad oggi conta oltre 400 iscritti di tutte le età e collaborazioni con istituti scolastici di ogni ordine e grado.Fa capo all’associazione una Compagnia di produzione teatrale, riconosciuta dal Ministero della Cultura come Impresa di produzione teatrale di Innovazione nell’ambito della Sperimentazione (Art.13 c.3 DM 2017), che produce spettacoli di prosa, teatro ragazzi ed eventi culturali.Il Centro Teatrale MaMiMò pone grande cura all’impegno sociale, ai giovani, alle relazioni tra gli individui, alla dignità della persona, e ai grandi temi dell’attualità. Una grande attenzione é riservata all’educazione, poiché MaMiMò crede che la pedagogia unita alla cultura sia la chiave di accesso a un futuro migliore, e per questo deve essere un percorso riservato a tutti, dove ognuno può scoprire se stesso e acquisire più strumenti per nutrire l’immaginazione e comprendere la realtà che lo circonda. Proprio per questo spesso la forma artistica scelta è quella di un teatro colto e popolare insieme, atto collettivo di un ensemble riunito da una visione comune.Il Direttore Artistico è Marco Maccieri.