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Questi pochi centimetri di terra
MaMiMòRegia: Virginia Franchi
Drammaturgia: Giada Borgatti
Attori: Silvia Cristofori Marzia Meddi Alessandra Stefanini
Trailer: Link
Anno: 2022
Adatto a: per tutti
Generi: Teatroragazzi (8-90), Figura
Tags: Sindrome da rassegnazione, spaesamento, trasformazione, coraggio, tempo dell'attesa
Ci sono bambini che dormono, non per ore, ma per settimane, per mesi. Qualcuno per due anni di fila. Senza svegliarsi, mai. Bambini camminatori a seguito di famiglie in fuga dalla propria terra d’origine.
Figli di famiglie rifugiate, appese all’incertezza del permesso di soggiorno, ad un certo punto si addormentano e non si risvegliano.
La chiamano Sindrome da Rassegnazione e scatta in quei bambini che non riescono più a resistere alla paura dell’incertezza, portandoli a entrare in un sonno prof
sonno profondo, come gli alberi in inverno. È una vera e propria quiescenza: come i semi che restano dormienti per anni nei terreni desertici, uguale fanno loro. Diventano piante e vanno in letargo.
Come Talea.
Talea dorme da 412 giorni. Mentre il suo corpo resta nel lettino, la sua parte più profonda, Humus, abita il luogo del sonno, uno spazio fuori dal tempo dove tutto ciò che la circonda è terra. In questo ambiente dell’Altrove, c’è la pura essenza delle cose: la cura sincera, la paura spaventosa, la leggerezza del gioco e il vuoto della perdita. Ma nel sonno si rivelano anche i modi in cui è possibile, attraverso l'immaginazione, sublimare la realtà, scegliendo di fermarsi, di prendersi un tempo, anche solamente di stare. E’ in questa terra che Humus impara la meraviglia della trasformazione: è qui che la paura diventa coraggio. Nel sonno impara che in mezzo alle zolle rovistate e alle radici spezzate è ancora possibile scorgere speranza.
Una speranza non ideale, ma concreta:la speranza di poter ancora immaginare il proprio futuro, con il coraggio dell’infanzia e la forza del seme, che deve aprirsi in due per mettere radici e germogliare.
In fondo, che serve?
Solo pochi centimetri di terra.
Altri crediti: Marionette di Alessandra
Stefanini Scene di Eva Miškovičová
Luci di Marco D’Amelio
Musiche originali e paesaggio sonoro di Michele Boreggi
Produzione: Consorzio Balsamico in collaborazione con Centro Teatrale MaMiMò
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Il Centro Teatrale MaMiMò è un gruppo di lavoro stabile, che attraverso una continua attività di perfezionamento e scambio artistico, costituisce un punto di riferimento teatrale produttivo di rilevanza nazionale, e un modello di aggregazione culturale sul territorio.E’ costituito come associazione di promozione sociale (A.P.S.) dal 2004 e dal 2012 è sostenuto dalla Regione Emilia Romagna come Organismo di produzione di spettacolo attraverso la L.13/1999.Gestisce un teatro pubblico comunale, il Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia, e ha costruito nel tempo una Scuola di Teatro profondamente radicata nel territorio che ad oggi conta oltre 400 iscritti di tutte le età e collaborazioni con istituti scolastici di ogni ordine e grado.Fa capo all’associazione una Compagnia di produzione teatrale, riconosciuta dal Ministero della Cultura come Impresa di produzione teatrale di Innovazione nell’ambito della Sperimentazione (Art.13 c.3 DM 2017), che produce spettacoli di prosa, teatro ragazzi ed eventi culturali.Il Centro Teatrale MaMiMò pone grande cura all’impegno sociale, ai giovani, alle relazioni tra gli individui, alla dignità della persona, e ai grandi temi dell’attualità. Una grande attenzione é riservata all’educazione, poiché MaMiMò crede che la pedagogia unita alla cultura sia la chiave di accesso a un futuro migliore, e per questo deve essere un percorso riservato a tutti, dove ognuno può scoprire se stesso e acquisire più strumenti per nutrire l’immaginazione e comprendere la realtà che lo circonda. Proprio per questo spesso la forma artistica scelta è quella di un teatro colto e popolare insieme, atto collettivo di un ensemble riunito da una visione comune.Il Direttore Artistico è Marco Maccieri.