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Kome un Kiodo nella Testa

Il Giardino Delle Ore
Regia: Valeria Cavalli e Claudio Intropido
Drammaturgia: Valeria Cavalli, Gipo Gurrado, Claudio Intropido
Attori: Giacomo De Capitani, Sofia Ligorio, Pietro Cerchiello
Trailer: Link
Anno: 2023
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (13-18), Prosa

Tags: dipendenze, adolescenza, alcol, videogiochi, social network

SINOSSI
Tommaso, Riccardo e Letizia: tre amici che cercano di attraversare l’ado-lescenza insieme.
Tommaso è simpatico, creativo, sensibile e fragile emotivamente; è lui che “tiene” il gruppo, senza nascondere il conflitto con il padre; senza una guida e un esempio da seguire, trova nell’alcool e nella droga una via di fuga.
Riccardo è infantile, amante dei videogiochi, sempre incollato al compu-ter e con poche relazioni con il mondo esterno; l’unico amico che ha è Tommaso che prova per lui un sincero affetto mentre Riccardo appare più distaccato, troppo preso da un mondo virtuale che pare appagarlo di più.
Letizia è carina, simpatica, alla mano; si diverte con Tommaso e Riccardo accettando di buon grado le prese in giro e i difetti dei suoi due amici, ma il desiderio di diventare famosa “come quelli della tv” è troppo forte. Il denaro facile, i bei vestiti, le belle macchine, l’illusione di essere qualcu-no senza fare fatica la spingono a comportarsi in maniera pericolosa-mente superficiale.

NOTE DI REGIA
Sul vocabolario, alla voce “dipendenza” leg-giamo la seguente definizione: “rapporto di subordinazione psicologica; assoggettamen-to a qualcosa o qualcuno; assuefazione a una sostanza la cui sottrazione induce di-sturbi fisici e psichici; impossibilità o incapa-cità di essere autonomi”.
Kome un Kiodo nella Testa è uno spettacolo sulle dipendenze, che seducono e intrappo-lano sostituendosi a ideali e progetti nei qua-li credere e per i quali lottare, che si insinua-no nella mente soprattutto durante l’adole-scenza, una fase della vita dai contorni poco definibili. Un’età in cui l’illecito e la trasgres-sione attraggono e impauriscono, i rapporti con gli adulti e soprattutto con l’autorità si complicano, il bisogno di affermare la pro-pria identità diventa urgente. Un periodo contradditorio in cui i contrasti con il mondo e con la propria interiorità portano ad una trasformazione profonda, all’esigenza di nuo-vi incontri ed esperienze, che non sempre si rivelano felici e costruttivi, alla necessità di capire il valore delle scelte.
Scegliere sottintende un pensiero, una criti-ca, significa affermare la propria indipenden-za e la propria libertà. Scegliere significa trac-ciare la rotta e non farsi trascinare dalle on-de.
Kome un Kiodo nella Testa è una storia narra-ta a tre voci, in cui il gioco attorale, fisico e verbale diventa un veicolo per raccontare le tentazioni e gli inganni. Lo spettacolo non vuole essere un manuale etico o una predica moralistica sulla necessità di non cadere nel-la trappola della dipendenza, ma un viaggio nel mondo adolescenziale con tutte le sue luci ed ombre.
In scena un tema attuale, trattato con uno stile narrativo che procede per immagini, per metafore, attraverso la fusione del linguaggio corporeo e del linguaggio verbale, che colpi-sce e coinvolge il giovane pubblico.

Altri crediti: Consulenza scientifica Dott. Nicola Iannaccone, Simonetta Muzio
Scene e luci Claudio Intropido
Costumi Anna Bertolotti
Musiche originali Gipo Gurrado

Produzione: Il Giardino delle Ore

File scaricabili:
Scheda.artistica.Kome.un.Kiodo.nella.Testa_Il.Giardino.delle.Ore.pdf

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La compagnia "Il Giardino delle Ore" è stata fondata nel 2011 da un gruppo di attori professionisti legati al territorio Erbese, desiderosi di sviluppare a Erba un centro di interesse di ricerca teatrale, con un suo pubblico interessato, formato ed educato alla attività teatrale. I componenti della compagnia sono tutti reduci da percorsi di alta formazione sull'attore nei maggiori centri europei (laboratorio attorale permanente di Quelli di Grock, Manchester University, Galsgow University, Grotowsky Institute, Odin Teatret), il cui scopo primario è quello di rafforzare la rete tra le molte realtà già operanti nel sociale e nell'arte sul territorio.
Da sei anni la compagnia cura la stagione teatrale della sala Excelsior di Erba, producendo e ospitando oltre alle produzioni di teatro ragazzi, spettacoli serali tra i più celebrati in Italia.
La compagnia cura inoltre diversi progetti di laboratori teatrali in collaborazione con istituti scolastici, enti e associazioni, oltre alla propria scuola di teatro (in collaborazione con la scuola milanese Quelli di Grock e il comune di Erba). Dal 2016 la compagnia è socia di ETRE, il network lombardo di residenze artistiche nato in seno a fondazione Cariplo.
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