Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

C'era due Volte

Palazzina Zero
Regia: Davide Fasano, Giorgia Fiorentini, Gabriele Gasco
Drammaturgia: Davide Fasano, Giorgia Fiorentini, Gabriele Gasco
Attori: Davide Fasano, Giorgia Fagotto Fiorentini, Gabriele Graham Gasco
Anno: 2024
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (6-101)

Tags: Multidisciplinarietà, Dinamismo, Fiaba, Immortalità, Essenziale

*La trama*
Il barone Lamberto è un signore molto vecchio e malato. Vive sull’isola di San Giulio con il maggiordomo Anselmo. Il barone è ricchissimo: possiede ville in tutto il mondo. In inverno va sempre in Egitto per cuocere al sole le sue vecchie ossa. Proprio qui, un santone arabo gli rivela un segreto: «L’uomo il cui nome viene pronunciato resta in vita!». Lamberto e Anselmo tornano sull’isola di San Giulio, a fare certi esperimenti. Passa del tempo e non sono piú soli. Nelle soffitte della villa, ora, ci sono tre persone che giorno e notte ripetono il nome del barone. Il trucco funziona e il barone ringiovanisce a vista d’occhio. Fino a quando Ottavia, unica sua nipote, dopo tre tentativi di omicidio ai danni dello zio, nella speranza di riscuotere l’eredità, scopre e interrompe il lavoro in soffitta provocando la morte del barone.
Ma proprio durante il funerale, il vociare dei presenti che pronunciano il nome del defunto, permette un colpo di scena finale: la rinascita di Lamberto.

*Note di regia*
Tre attori raccontano la fiaba attraverso il gioco che tutti i bambini conoscono: “Facciamo che io ero...” Ogni attore interpreta due personaggi, passando dall’uno all’altro durante la narrazione attraverso lo smascheramento e il travestimento. I costumi sono pensati per essere come delle maschere, dentro cui il performer crea il carattere.
La scena viene creata e stravolta dall’utilizzo di un trabattello di metallo gestito dagli attori per creare diversi spazi e luoghi: la soffitta dove lavorano i tre, i saloni della villa, un terrazzo di un attico di fronte la cupola di San Pietro, le piramidi d’Egitto. È il mezzo con il quale i personaggi viaggiano attraverso il mondo e attraverso il tempo.
L’ambiente sonoro è parte integrante della drammaturgia; evoca immagini, atmosfere interagendo continuamente con la narrazione.

*Finalità*
La ricerca di Palazzina Zero è volta a mantenere un rapporto vivo e diretto con il giovane pubblico verso un’esperienza teatrale nuova.
Il lavoro si compone di una multidisciplinarietà tra parola, corpo e suono.
Tutto accade nel qui ed ora ma anche in uno spazio-tempo onirico, lontano, fiabesco, dove tutto è possibile.
L’obbiettivo è quello di far avvicinare il pubblico di bambine e bambini ai temi che la fiaba stessa offre: l’identità legata al proprio nome, il trapasso e la trasformazione. Temi che nello spettacolo emergono con un linguaggio delicato, leggero e divertente.
Dentro questo pensiero si compone il puzzle di un viaggio articolato. Tra ironia e drama, magia e filosofia, la versatilità di tre performer intorno alla complessità della morte-vita.

Altri crediti: Costumi: Valeria Forconi
Supervisione Movimenti: Marco Angelilli
Luci: Gerardo Buzzanca
Musiche: Gabriele Graham Gasco

Produzione: Palazzina Zero
con il sostegno de La MaMa Umbria International e Il Festival Dei Due Mondi di Spoleto

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Palazzina Zero nasce a Roma nel 2023 come collettivo di ricerca teatrale composto da un nucleo autoriale fisso. Giorgia Fagotto Fiorentini, Davide Fasano e Gabriele Graham Gasco cominciano a dar vita alla poetica della compagnia grazie al comune percorso formativo presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, dove si diplomano nel 2022. Nel corso di questo triennio, oltre ad entrare in contatto con diversi linguaggi e metodi di lavoro di numerose figure di spicco del panorama teatrale nazionale, Palazzina Zero si impegna nel portare avanti un percorso di ricerca con il tentativo di scoprire e di creare nuove possibilità di codici drammaturgici e mezzi espressivi innovativi. Dopo pochi mesi dalla nascita, Il gruppo ha avuto l’opportunità di trasformare in atto pratico il suo processo creativo negli spazi della residenza artistica La MaMa Umbria international di Spoleto. Palazzina Zero debutta ufficialmente col primo progetto in cartellone al Festival Dei Due Mondi di Spoleto 2024. Il lavoro è fondato sulla centralità dell’attore, sulla scoperta di suoni, luci e musiche originali che veicolano il messaggio drammaturgico sensibile anche ai retaggi culturali del gruppo. La missione della compagnia abbraccia molteplici propositi, in particolare: diffondere, sviluppare e promuovere la cultura favorendo la solidarietà nei rapporti umani, la pratica e la difesa delle libertà civili individuali e collettive tenendo presente il teatro come punto di incontro.
Condividi