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Rumore Bianco - Confessioni di un insospettabile serial killer con fruscio di sottofondo

Danilo Napoli
Regia: Yari Gugliucci
Drammaturgia: Danilo Napoli
Attori: Danilo Napoli
Trailer: Link
Anno: 2024
Adatto a: VM14


Generi: Prosa

Tags: monologo, omofobia, transfobia, LGBTQ+, dramma

SINOSSI
Rumore bianco, come quello di una vecchia tv quando i canali non sono sintonizzati. Poi una notizia del telegiornale: è stata ritrovata l’ennesima vittima di un serial killer di donne transgender.
Le luci si accendono su degli indumenti femminili che sembrano fluttuare nel vuoto e poi su una donna inerme e un ragazzo che parla della sua infanzia: stiamo guardando nella mente di un uomo disturbato, che ha rapito la madre per costringerla ad ascoltare la vita della prima delle sue vittime: Rossella, una donna transgender che lui amava profondamente.
Questo monologo non è altro che una confessione disperata e bizzarra, a tratti addirittura esilarante e grottesca, in grado di farci ridere e poi piangere nell'arco di pochi secondi. E tra un colpo di scena e l’altro ci parla di cattiveria umana, di scelte forzate, di omofobia e transfobia e della linea sottile che separa vittima e carnefice.

NOTE DI REGIA
La scena diventa l’occhio con il quale lo spettatore guarda all’interno della mente di un uomo disturbato per vedere al suo interno una storia fatta di sofferenza, un passato di ignoranza. Un ragazzo giunto all’atto finale, quello liberatorio, nel quale ha rapito la madre e la costringe ad ascoltare quel che non sa della sua vita: quanto è stato costretto dalla famiglia a comprimersi, a castrare il proprio essere perché il padre e la madre erano troppo preoccupati a salvare le apparenze piuttosto che salvaguardare il suo benessere. Ma lo spettatore vede anche una storia di omofobia e di transfobia, di fanatismo religioso e di chiusura mentale; di amore per se stessi e per il proprio essere, di riscatto e nostalgia; di cattiveria inaudita giustificata dal nome di Dio, ma anche di ironia per le bizzarrie della vita in strada e di sarcasmo verso i precetti e i dogmi religiosi che ancora persistono.
Lo spettatore viaggia nella mente del carnefice e insieme al carnefice, scovando una sofferenza che lo fa apparire umano; e per un po’ dimentica che ha di fronte un uomo che ha ucciso delle donne, appassionandosi alle vicende della vita di Rossella, la donna che lui amava di più al mondo ma che è stato costretto dalla famiglia a uccidere “per non far parlare le persone”.
E così facciamo un tuffo nel passato, con vari personaggi che sembrano prendere vita sulla scena, per seguire le vicende di Rossella. Fino Fino a quando presente e passato convergono scoprendo le carte, mostrandoci il carnefice come vittima e la vittima come carnefice.
Una persona è libera se può esprimere pienamente il proprio essere, a prescindere da quel che pensano le altre persone. Una persona libera vive il presente nel modo in cui lo desidera, senza condizionamenti esterni.
E non ci sono dogmi o credi religiosi che tengano: niente dovrebbe condizionare la felicità umana perché, alla fine, quel che resta di ognuno di noi non è altro che un “fruscio che vaga nel vuoto cosmico, un rumore bianco che coprirà tutto."

Altri crediti: Contributi in voce di: Gennaro Ciotola e Michele Vargiu
Aiuto regia: Antonietta Barcellona
Scene e costumi: Anna Simeoli
Trucco: Centro Estetica Hermosa
Disegno Luci: Virna Prescenzo
Fonico: Andrea Guarracino
Tecnico audio-luci: Eduardo Coscia
Video a cura di: Mariano De Gennaro
Fotografie di scena: Emanuela Napoli
Foto di locandina: Luigi Risi
Progetto grafico locandina: Salvatore Parola
Ufficio stampa: Davide Bottiglieri

Produzione: Vitruvio Entertainment / Vitruvio Academy
Partner: Teatro Dei Lupi Aps, Arcigay Salerno, D' Gay Project, Limen Salerno Aps

File scaricabili:
Scheda.artistica.e.tecnica.Rumore.Bianco.pdf

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NOTA BIOGRAFICA DANILO NAPOLI

Nato a Salerno il 25/04/1992, è dottore in Scienze della Comunicazione, indirizzo “Linguaggi audiovi-sivi”, all’Università degli studi di Salerno. Lavora come attore, autore e doppiatore.

Come attore, si è formato all’interno di diversi laboratori teatrali salernitani e non, nonché al corso di formazione professionale per attori Borderline, alla scuola di teatro “Rosso e Nero Lab” di Antonietta Barcellona, alla scuola di mimo corporeo “Icra Project” (diretta da Michele Monetta), al corso avanzato di recitazione cinematografica “Audition”, patrocinato dall’Accademia D’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Ha inoltre partecipato a numerosi workshop di recitazione teatrale e cinematografica.
Studia canto dal 2015 con il maestro Francesco Ruocco e ha frequentato un corso di doppiaggio prima presso Magma Lab, scuola diretta da Teo Bellia, poi presso 3Cycle Academy, a cui ha avuto accesso vin-cendo una borsa di studio finanziata da Netflix.
Attualmente lavora in teatro con diverse compagnie, sia in commedie, che in drammi, ma anche in mu-sical, con testi spesso scritti da lui.
Ha vinto il premio “Miglior attore caratterista” per “Aspettando… Sasà” al festival Ribaltiamoci dalle risate nel 2016 e ha avuto la nomination come miglior attore per “Le regole del gioco” al festival Vernacu-landu.
Come attore cinematografico è stato protagonista di diversi cortometraggi, tra cui menzioniamo “Mar-tino” e “Yohiro”, con i quali ha vinto diversi premi e menzioni come miglior attore all’interno di diversi fe-stival (Salerno InCortocircuito, San Giovanni Short Film Fest, Filmyway International Film Festival, ecc…).
Dal 2023 lavora anche come doppiatore per prodotti cinema e tv (“I Cavalieri dello zodiaco”, Doggy Style, Pain Hustlers, Rustin…).
È stato finalista al Premio Hystrio 2022 e al Dubbing Glamour Festival 2023 (nel quale è stato vincitore di un contratto di doppiaggio con la Warner Bros.


Come autore, ha frequentato diversi laboratori di scrittura creativa, tra cui uno organizzato da Rai Eri, a cui ha potuto accedere dopo selezione, e un altro diretto da Enzo Decaro.
Ha frequentato un laboratorio di sceneggiatura diretto da Achille Pisanti e un workshop intensivo di scrittura di webserie tenuto da Luca Vecchi (The Pills).
Ha pubblicato una raccolta di racconti brevi e ha contribuito a due antologie di racconti, “Quando le carte prendono forma”, edito da BookSprint Edizioni, e “Gli orizzonti della memoria” edito da ETS, quest’ultima contenente il racconto “La memoria uccide”, vincitore del premio “Il Portone” di Pisa.
Come sceneggiatore ha scritto “Il disgusto”, cortometraggio di Enzo Comin (insieme ad Antonietta Barcellona), e lo spot per The Fork “Uniamo i tavoli”, con cui ha vinto il primo premio nazionale indetto dalla stessa azienda.
Come drammaturgo, ha scritto diverse commedie e drammi insieme ad Antonietta Barcellona, tra cui “Le regole del gioco”, con cui ha vinto il premio come “Miglior testo” e “Miglior spettacolo per la giuria popolare” presso il festival PanTeatro del Teatro Madrearte ed ha avuto quattro nomination (Miglior atto-re, Miglior attrice, Miglior testo e Migliore spettacolo) al festival Vernaculandu. Lo spettacolo è anche so-stenuto e promosso da Libera Contro Le Mafie.
Il suo lavoro più recente è “Uomini, uominicchi e umanoidi”, una commedia brillante attualmente in programmazione.
Attualmente frequenta, dopo selezione, il laboratorio di drammaturgia “Dramma Lab”, tenuto da Mario Gelardi e con il patrocinio del Teatro Pubblico Campano e del Ministero della Cultura.
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