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Simone Corso

Sede: Patti
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Simone Corso è un drammaturgo e regista teatrale. Nato a Patti nel 1990, consegue la laurea in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo nel 2013 presso l’Università di Messina con una tesi dal titolo Il Laboratorio di Prato - Vita, morte e miracoli, un elaborato che tenta una ricognizione storiografica dell’esperienza pratese degli anni ’76 - ’79 oltre a offrirsi quale scandaglio di una pratica teatrale volta all’implementazione dei saperi. Proprio in questo senso, alla formazione accademica, Corso affianca la dimensione pratica sviluppando un personale percorso teatrale che lo porta a debuttare nel 2015 col suo primo testo, Contrada Acquaviola n°1 (2015), per la regia di Roberto Bonaventura cui seguono, negli anni, Vina Fausa - In morte di Attilio Manca (2016) diretto da Michelangelo Maria Zanghì, Dante Muore (vincitore del bando internazionale Giovani Artisti per Dante del Ravenna Festival, 2016) di cui è anche regista, Vento da Sud-Est (2017) di cui è autore insieme ad Angelo Campolo, Lo scoglio del mannaro (2017), Casca il vento (esito del progetto teatrale Il deserto e la fortezza finanziato dal fondo PSMSAD dell’INPS, 2018) e 82 pietre (vincitore della VI edizione de I Teatri del Sacro, 2019) di cui è anche regista. In questo stesso anno viene selezionato tra i dodici partecipanti al Corso Dramaturg Internazionale della Scuola Iolanda Gazzerro di Emilia Romagna Teatro. Negli anni continua a formarsi seguendo diversi workshop con Claudio Collovà, Richard Schechner, Massimiliano Civica, Rodolf Sirera, Ivan Vyrypaev, Marius Von Mayenburg, Tim Crouch. Dal 2020 cura insieme a Jovana Malinarić (dramaturg e dottoranda di ricerca presso l’Università di Bologna) il progetto di ricerca also.known.as. attivo nello sviluppo di spettacoli, performance e attività formative per il pubblico. Vanno così sviluppandosi degli esiti che mettono al centro la questione della spettatorialità intesa quale indagine di costruzione e de-costruzione dello sguardo dello spettatore che diviene agente attivo nel realizzarsi dell’opera o delle pratiche. Tra questi si ricorda Quando le porte delle case resteranno di nuovo aperte, vincitore del premio di produzione #cittàlaboratorio delle Orestiadi di Gibellina e finalista a InBox2023. Nell’estate 2021 è stato selezionato tra i dieci partecipanti per il workshop tenuto dal leone d’oro Krysztof Warlikowski presso la Biennale College Teatro e nello stesso anno il suo testo, Bestie incredule, vince il concorso nazionale Mezz’ore d’Autore, indetto e prodotto dal TeatroDue di Parma dove ha debuttato con la regia di Nicoletta Robello nel febbraio del 2022 parallelamente alla pubblicazione per CuePress con la prefazione di Paolo Di Paolo. Nel 2022 gli viene assegnato il Premio Hystrio Scritture di Scena - Menzione RomaEuropa per Il libro delle parole nuove.  Nel 2023 consegue la laurea in Scienze dello Spettacolo con una tesi dal titolo Body is a body is a body - L’investigazione etnografica quale pratica drammaturgica.
Nel 2024 gli viene assegnata la menzione speciale del Premio nuovesensibilità 2.0 del Teatro Pubblico Campano per Bruciare e nello stesso anno vince il concorso Movin’Up per la mobilità internazionale con il progetto The Book of the New Words. Coltiva una pluriennale collaborazione artistica con la compagnia teatrale Nutrimenti Terrestri, riconosciuta dal Ministero della Cultura come impresa di produzione nel campo dell'innovazione e della sperimentazione.

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