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Piccolo Teatro Patafisico

Sede: Palermo
Sito internet: https://www.piccoloteatropatafisico.it/
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Il PTP è compagnia teatrale professionale che lavora prevalentemente con il teatro per le nuove generazioni e gestisce all’interno di un padiglione dell’ex manicomio di Palermo, uno spazio teatrale indipendente che è centro di produzione aperto alle sperimentazioni e ispirato alla Patafisica, scienza delle eccezioni, suggestione artistica nata dallo scrittore e drammaturgo Alfred Jarry. La compagnia lavora per il momento attraverso 5 formazioni artistiche: il progetto include formazioni che portano avanti espressioni artistiche differenti, accomunate dalla condivisione di un percorso di ricerca permanente che si mescola al lavoro con il pubblico. Le formazioni artistiche, lavorano sia su testi inediti che su testi ispirati alla tradizione, con un occhio attento alla contemporaneità e alla sperimentazione e costruiscono momenti di scambio e confronto. Il Patafisico è anche un centro di aggregazione culturale che si occupa di educazione al teatro e propone percorsi che utilizzano il teatro per la lotta alla povertà educativa e per l’accesso alla cultura per i giovani residenti in quartieri periferici. Realizza progetti per l’attivazione di strategie culturali di contrasto all’isolamento e di supporto al confronto interculturale. Il PTP é un collettivo di artistə, mediatorə artisticə e operatorə culturali che credono che il teatro e i linguaggi artistici siano una potente risorsa per il singolo e per la società e che tuttə abbiano il diritto di goderne da 0 a 99 anni, per essere più felici, conoscere meglio se stessə e il mondo e contribuire a costruire una società più accogliente. Le 5 formazioni artistiche:Teatro degli Spiriti (Salvino Calatabiano e Vito Bartucca): Dal 2010 iniziano il loro percorso di ricerca sul teatro di figura attraverso i burattini, poco sviluppata in Sicilia. Attualmente tra i pochi artisti a ricercare questo linguaggio. Crapapelata è il personaggio nato dalla loro ricerca: un narratore che gira il mondo raccontando storie che nessuno ricorda più e, da fuori il teatrino, interagisce con burattini e pubblico. Vito Bartucca e Salvino Calatabiano hanno immaginato un mondo e lo hanno creato, un mondo altro in cui sogno e reale si mescolano, un mondo in cui i burattini parlano agli uomini e gli uomini parlano ai burattini, un mondo delle possibilità in cui tutti possono trovare posto. I loro burattini sono un esercito che difende la fantasia, sono delle creature schierate al fianco della tenerezza. I burattini a guanto, costruiti a mano, artigianalmente e con materiali naturali, diventano il linguaggio fondante di recupero della memoria collettiva, attraverso la rielaborazione e la drammatizzazione (anche questa originale e costruita artigianalmente) di racconti recuperati dalla tradizione orale e testuale. Conducono anche una ricerca sulla drammatizzazione degli episodi della mitologia classica greca e latina. Il loro linguaggio mescola le suggestioni del più classico del teatro per i burattini con incursioni pop, stratificando la drammaturgia e rendendola accessibile ad un pubblico molto ampio. Decisivo è l’incontro con il maestro Mimmo Cuticchio con il quale legano un saldo rapporto di collaborazione. Gisella Vitrano e Marcella Vaccarino: un progetto artistico incentrato sulle possibilità di riscrittura delle Fiabe classiche. Un lavoro di recupero della fiaba nella sua originaria funzione pedagogica e di iniziazione alla vita. Questa rilettura permette di contestualizzare gli archetipi presenti nei racconti, immergendoli nella cultura contemporanea e restituendogli nuova funzione pratica. A Palermo le attrici operano attivamente da diversi anni, dedicandosi al mondo dell’infanzia attraverso la proposta di spettacoli, incontri e laboratori teatrali per bambini. Tra i loro numerosi lavori "Il Ciarlatano", "Allegra", "Giù dalla Torre", "Corvina e le sette montagne" e "Briciole"Dario Frasca, Laura Scavuzzo e Daria Castellini: nasce nel 2016 con l’obiettivo di ricercare nell’ambito del teatro per l’infanzia attraverso sperimentazioni che mirano allo stupore e alla creazione di meccanismi scenici stranianti, con l’idea di restituire al piccolo spettatore quella meraviglia che il teatro riesce a suscitare. La compagnia lavora su due livelli: quello drammaturgico con la riscrittura di classici (come “I viaggi di Gulliver” su cui sta realizzando uno spettacolo per ogni capitolo della saga), la rielaborazione di fiabe della tradizione siciliana e il confronto con testi più complessi come “Flatlandia” di E. Abbott; e quello della sperimentazione scenografica con la costruzione di macchine e invenzioni che giocano sul cambio di prospettiva o il ribaltamento delle proporzioni, per ritrovare quella meraviglia che rende il teatro differente dai mezzi tecnologici di intrattenimento con cui i bambini interagiscono abitualmente.Giacomo Guarneri, Oriana Martucci: lavorano su testi orginali e conducono un lavoro di ricerca storica e antropologica sulla contemporaneitá e l'ereditá dei primi anni del '900. Parlano a tutti con una speciale attenzione ai giovani adolescenti. Tra i loro lavori" Radio Belice non trasmette", "Danlenuar", "ConSorte". Federica Aloisio, Rossella Pizzuto, Petra Trombini, Marcella Vaccarino, Gisella Vitrano: unite da un paio d'anni dall'interesse per la ricerca teatrale e pedagogica per i piccolissimi, ricercano per il teatro 0-6, utilizzando differenti linguaggi dell'analogico e del digitale. Stanno lavorando al loro "Io ti vedo. Viaggio per una scoperta". “Io ti vedo” é uno spettacolo ideato da Rossella Pizzuto e creato con il collettivo tutto al femminile composto da Pizzuto/Vitrano/Aloisio/Trombini che mettono insieme oltre al lavoro artistico anche un lavoro educativo con bambine e bambini da 0 a 18 anni. Le 4 professioniste hanno tutte anche esperienze di ricerca e lavoro in contesti educativi con fragilitá. La ricerca del collettivo si pone l’obiettivo di indagare la potenza dei linguaggi teatrali ibridi nella relazione con le storie, con il pubblico e con l’attivismo sociale. Immaginando sempre di rivolgersi a un pubblico eterogeneo, per etá e provenienza e ricercando nei propri spettacoli diversi livelli di lettura e indagine e tentando di portare in scena domande collettive per ricercare risposte collettive e percezioni individuali. I temi scelti sono temi universali, sono domande importanti che tutt3 ci poniamo sin da piccolissim3 e non smettiamo di porci fino alla fine.

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Corvina e le sette montagne

Regia di Dario Muratore e Gisella Vitrano
con Gisella Vitrano

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