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Plubel

Fabritia D'Intino
Regia: Fabritia D'Intino e Clèmentine Vanlerberghe
Drammaturgia: /
Attori: Danzatrici: Clémentine Vanlerberghe, Fabritia D’Intino, Céline Lefèvre e Marie Sinnaeve
Trailer: Link
Anno: 2019


Generi: Danza, Performance

Tags: Coralità, unisono, insieme, resistenza, corpo femminile, contromodelli

Plubel è un viaggio ipnotico di imitazioni iconiche in cui la coralità e la sorellanza sono lo strumento per portare alla luce ciò che è stato nascosto.
Attingendo a modelli multipli (dalle antiche vestali alle attiviste in marcia passando attraverso le streghe medievali, le cantanti afro-americane e le modelle in passerella) Plubel sovraespone e stratifica l’idea di corpo di ballo creando un sistema di unisono nel quale ogni tentativo di individualità diventa moto di emancipazione e resistenza.

Il lavoro scopre e potenzia il corpo femminile attraverso il concetto di coreografia di gruppo. La formazione nel balletto e nella danza moderna ha portato le autrici ad un confronto con la rappresentazione del corpo secondo i modelli tradizionali. E' proprio durante gli studi che hanno sperimentato le influenze della cultura pop su un corpo perennemente esposto in calzamaglia davanti ad uno specchio. Sono emersi così nuovi riferimenti di rappresentazione del corpo femminile e da questo è derivata la codificazione di un sistema utile a trasportare quelle immagini nelle loro fisicità.
La coreografia di gruppo inoltre, vividamente presente attraverso l'estetica classica e moderna, mette in discussione la nozione di individualità e la relazione con un gruppo. D'Intino e Vanlerberghe cercano un'ipnosi visiva e cinetica attraverso l'uso della coralità e della ripetizione per scoprire la differenza ed elevare l'unicità.

"Ho voluto esplorare il concetto di insieme sia fisico che concettuale. Ricercando lo stato di unisono in un gruppo mi sono chiesta che tipo di risonanza potesse provocare in chi osserva e come questo codice possa aprire domande più ampie sulla comprensione delle dinamiche di gruppo nella nostra società. La formazione in ensamble può essere il contesto perfetto per nascondersi e scomparire come allo stesso tempo l'unico modo per emergere nella rivolta dell'emancipazione e degli atti di resistenza. Compiacendo l'occhio con armonia compositiva, mi chiedo come possa un sistema coreografico distorcersi nel tentativo di risvegliare la consapevolezza di uno stato comune "
Fabritia D'Intino

“Noi quattro abbiamo trascorso la maggior parte della nostra adolescenza in un body, mostrando alcune parti del nostro corpo mentre altre parti dovevano rimanere nascoste. Donne senza seno, un corpo asessualizzato. Danzavamo "insieme", facendo del nostro meglio per raggiungere la perfezione.
In una coreografia di gruppo, come emerge un solo? Cosa rende uno di noi un individuo e non solo una parte del gruppo? Dove ci porta la nozione di "corpo di ballo"? Crescere in questo ambiente ci ha rese entrambe affascinate dai "contromodelli" derivati ​​dalla cultura pop, lontano da questi corpi non sessuali a cui eravamo abituati nel balletto. "
Clémentine Vanlerberghe

Altri crediti: Concept e Coreografia: Fabritia D’Intino e Clémentine Vanlerberghe
Danzatrici: Clémentine Vanlerberghe, Fabritia D’Intino, Céline Lefèvre e Marie Sinnaeve
Assistenza alla coreografia : Katia Petrowick
Musica Originale: Federico Scettri
Light design: Pierre Staigre e Violaine Burgard
Cansulenza drammaturgica : Merel Heering
produzione : CATSANDSNAILS / Suzy Gournay
co-produzione : Le Gymnase CDCN Roubaix Hauts de France (Francia), La Fabrique de Théâtre
(Belgio)
Con il supporto di DRAC Hauts de France, Région Hauts de France e ADAMI
Si ringrazia: Amélie Poirier and Philippe Guisgand

Produzione: Catsandsnails

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Fabritia D’Intino (Foligno, 1986) si laurea nel 2008 al Triennio Contemporaneo presso l’Accademia Nazionale di danza (Roma) e nel 2011 consegue il BA - Bachelor of Dance presso Artez Hogeschool voor den Kusten (Arnhem, Olanda).
Nel 2012 collabora come interprete e coreografa con Pietro Pireddu e la compagnia Maktub Noir. Dal 2013 al 2016 collabora come danzatrice con il coreografo Simone Sandroni e la Compagnia Déjà Donnè.
Dal 2013 ad oggi inoltre coordina l’aspetto artistico ed organizzativo di B.I.D.E. (Barcellona), una piattaforma internazionale di intercambio che accoglie ogni anno artisti da tutto il mondo e li supporta nella ricerca artistica tramite il metodo originale del B>Lab.
Nel 2014 è una degli artisti italiani selezionati per il progetto europeo Dance Moves Cities dove viene seguita nello sviluppo artistico da Koen Augustijnen, Cristina Rizzo, Marten Spangberg ed altri per la creazione di “Public W.” una performance site specific itinerante che ha portato avanti fino al 2018 e la cui documentazione è in fase di lavorazione per futura installazione e pubblicazione.
Nel 2015 collabora come danzatrice con Riccardo Guratti per il trio “Love Attempts” all’interno dei graduation works di SNDO (Amsterdam), lavora come artista commissionata presso il Terni Festival per il progetto partecipativo site specific “Our Streets are not paved with gold” e come danzatrice con Giorgio Rossi e la compagnia Sosta Palmizi nel duo “Da Dove Nascono le Stelle”.
Nel 2016 crea il solo “Wannabe” in collaborazione con il musicista Federico Scettri all’interno del Festival Young Jazz e con il supporto di Déjà Donnè e Spazio ZUT. “Wannabe” nel 2017 diventa un progetto indipendente e vince il premio per giovani coreografi In Generazione di Fondazione Fabbrica Europa e il premio per le arti performative Tu 35 Expanded del Museo d’arte Contemporanea Luigi Pecci.
Nel 2017 inoltre viene selezionata per la residenza multidisciplinare “Nutrimenti” di Ass.Demetra in cui sviluppa progetti partecipativi insieme agli artisti visivi Rossana Bossini e Claudio Beorchia e elabora il progetto di installazione live “Discobox”.
Nel 2018 entra a far parte della compagnia Chiasma di Salvo Lombardo nel cast della produzione “Excelsior” e lavora come danzatrice per la compagnia Nexus e il coreografo Giuseppe Vincent Giampino nel trio “Extended Symmetry”. Sempre nello stesso anno diventa artista associata della compagnia Chiasma/Salvo Lombardo.
Nel 2019 è ideatrice e coordinatrice artistica del progetto partecipativo “Museo Domestico” di Caos/Indisciplinarte e Associazione Demetra (Terni) che prevede un outcome in forma di installazione e pubblicazione.
A Marzo 2019 ha debuttato al Festival Le Grand Bain di Roubaix con il quartetto “Plubel” creato
in collaborazione con Clémentine Vanlerberghe, prodotto da CatsandSnails (Lille, Francia) e co-prodotto da Le Gymnase CDC (Roubaix, Francia) e La Fabrique De Theatre (Frameries, Belgio). “Plubel” è stato selezionato per la piattaforma PSO (La Grand Scene - Arles) e il concorso Danse Elargie (Theatre de La Ville di Parigi e Sadler’s Wells di Londra).
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