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IL MERLUZZO SURGELATO
Kontra MoeniaRegia: Arianna Di Stefano
Drammaturgia: Arianna Di Stefano e Sara Baldassarre
Attori: Sara Baldassarre
Trailer: Link
Anno: 2023
Adatto a: per tutti

Generi: Prosa
Tags: MEMORIA, DIMENTICANZA, STORIA, FAMIGLIA, IDENTITÀ
PRESENTAZIONE
Il punto di partenza de "Il merluzzo surgelato" sono state delle interviste ad una persona affetta da demenza senile che hanno portato alla domanda: cosa c’è dentro la testa di una persona senza più memoria? Cosa vedono i suoi occhi? L’attrice in scena proverà a rispondere guardando la realtà proprio attraverso questi occhi e ricostruendo i propri ricordi tramite la parola, il corpo, i suoni e la musica. In questo percorso ai ricordi della sua storia personale se ne aggiungeranno anche degli altri, quelli della Storia con la “S” maiuscola, in un accumulo crescente che la farà piombare in un caos tanto pieno quanto vuoto. "Il merluzzo surgelato" è un’esplorazione a 360° sul tema della memoria e su quello che succede quando l’equilibrio tra ricordo e dimenticanza viene compromesso da una patologia o da un male storico come l’indifferenza, che fa scordare quelle cose importanti che non andrebbero mai dimenticate.
SINOSSI
Lo spazio, una sedia e un’unica attrice. Mentre ricorda la casa della nonna, una nipote viaggia tra i ricordi della propria infanzia. Ma qualcosa va storto, perché si imbatte in ricordi che non sono i suoi. È caduta nella mente della nonna affetta da demenza senile? La confusione vive e abita lo spazio scenico disegnando la storia di una donna che attraversa la linea del Tempo smarrendosi tra le tessere del mosaico che una volta componeva la sua stessa vita. La realtà si mescola fino a diventare un accumulo di ricordi da ricostruire. La storia personale della nipote e “La Storia” si intrecciano: dove comincia e dove finisce la nonna, la nipote, l’attrice e Adolf Hitler? Dove finiscono i contorni della sedia di re Edoardo e cominciano quelli della sedia della cucina di casa? Confusione. Confusione di ricordi, di scena, di testo, di dialetti, di volti, di vite, di luoghi, di tempi, di identità.
NOTE DI REGIA
Non si può parlare di memoria se prima non ci si chiede che cosa sia la dimenticanza. La regia vuole indagare, da una parte, quell’istante di vuoto in cui, per qualche mistero neuroscientifico, non ci si ricorda qualcosa; e dall’altra parte, la frammentarietà che la perdita della memoria porta con sé. Il susseguirsi delle scene, dunque, non è (e non può essere) logico, ma emotivo. L’obiettivo è quello di far sì che attrice e pubblico si lascino insieme cullare e trasportare dalla confusione poetica che la nonna malata di demenza senile porta con sé; una donna che insieme con lo sbiadirsi dei propri ricordi vede sfumare anche i contorni del proprio Io. La frammentarietà di ricordi e identità arriva sulla scena ad un punto tale per cui la figura femminile che vediamo muoversi e parlare non è più né la nonna, né la nipote, né l’attrice, ma tutte e nessuna di loro, è solo un corpo e una voce che raccontano una storia e “La Storia” in un unico grande e bizzarro impasto.
Altri crediti: Con il sostegno di Associazione Triangolo Scaleno Teatro e Teatri di Vetro 15
Collaborazione artistica Caroline Delcourt
Comunicazione e foto di scena Margherita Masé
Illustrazioni Martina Manna
Produzione: Compagnia Kontra Moenia e Ex Rugiada ETS
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KONTRA MOENIA è un collettivo fondato da Arianna Di Stefano e Livio Remuzzi. La ricerca artistica di KM mette in relazione l’astratto e il concreto esplorando le possibilità di un piano comune che, a partire da una poetica di decostruzione e ricostruzione di linguaggi e codici scenici, accoglie un'indagine sul frammento, l'accumulazione e le loro interferenze sensibili. Il lavoro originale di drammaturgia si serve della scrittura scenica e di un processo creativo di raccolta di materiali ibridi, al fianco di una regia eclettica che si trasforma a seconda della natura del progetto per un teatro autoriale che utilizza tutti i mezzi a sua disposizione: video-arte, installazioni, sound design, danza e performance, nel tentativo di trovare uno sguardo aperto sul contemporaneo.



