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Carillon

Collettivo Lynus
Regia: Marco Fragnelli
Drammaturgia: Sara Culzoni
Attori: Alessio Gigante, Karin Rossi
Trailer: Link
Anno: 2023
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa, Performance

Tags: resistenza, inclusività, teatro musicale

Italia. 1940. Ebe, figlia di un casaro emiliano, ama le lingue straniere e studia il tedesco da autodidatta. La politica fascista prima e l’invasione tedesca poi, travolgono la vita dei piccoli paesi, sconvolgono i ritmi del lavoro in campagna, fino a cambiare la vita dei singoli. Ebe verrà costretta a lavorare come traduttrice italiana in un campo di concentramento nazista.

“Carillon” è una storia d’amore tra due giovani, Ebe e Ivo, in lotta con una lontananza forzata.
È un tentativo incessante di tenere acceso uno spiraglio di luce, laddove gli orrori della guerra sembrano abbattere ogni sforzo di bellezza.
È uno spettacolo traboccante di musica, non con funzione di mero accompagnamento, ma espressione delle anime e degli umori dei personaggi. Personaggi schiacciati da una mano d’odio, che però non ci stanno, si divincolano fino all’esaurimento, vogliono liberarsi, respirare, vivere!
È una supplica, una preghiera di conversione rivolta a chiunque usi il suo potere per ostacolare il Bene.
È un richiamo a tutte le vicende di oppressione, calate nella storia, ma universali. Di un individuo, ma anche di tutti. Attuali come non mai, in nome della ricerca del Giusto.
“Carillon” è, soprattutto, un atto di Resistenza. Una presa di coscienza forte, una dichiarazione di intenti decisiva: Noi siamo Qui, loro sono là. E noi non andremo mai là. R-Esisteremo, Qui.

Altri crediti: scene: Marco Fragnelli
musiche originali ed esecuzione live: Andrea Coruzzi
disegno luci: Gianluca Bergamini

(su richiesta) Con il servizio interpretariato LIS - Lingua dei Segni Italiana

Produzione: Collettivo Lynus
Fondazione Arturo Toscanini

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Il collettivo Lynus è un gruppo eterogeneo di artisti e sperimentatori di linguaggi, non solo teatrali. L’organico del collettivo è formato da Marco Fragnelli, Sara Culzoni, Claudio Pellerito, Karin Rossi, Chiara Alonzo, Gabriele Mattè, Pietro Gambacorta e Francesca Macci.Lynus nasce nel 2018, grazie a un fortunato incontro artistico. Il regista e attore Marco Fragnelli e la drammaturga Sara Culzoni collaborano insieme per realizzare “Lionardo Dannatamente Genio”, uno spettacolo che racconta il genio vinciano come personaggio storico, ma anche come uomo in senso universale, esplorando così i mille aspetti del Creare. Così nasce la bottega artistica dei Lynus, a cui aderiscono presto molti giovani artisti: attori, danzatori, cantanti e performer, ma non solo… musicisti, compositori, costumisti, scenografi e organizzatori dello spettacolo. Mestieri uniti e interconnessi come pezzi di un puzzle, perché per i Lynus la chiave di tutto sta proprio nell’incontro tra le arti.Da qui prendono vita svariate attività e iniziative: dal già citato “Lionardo”, all’organizzazione di iniziative interattive, come la maratona di letture teatrali intitolata “DeCameraOn”, dedicata ai medici, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari, durante i tempi difficili del Covid19. Non manca ovviamente la produzione di nuovi spettacoli, tra cui vanno citati “NoWords” e “La Grande Democrazia”, finalisti ad importanti bandi teatrali. Inoltre, il collettivo collabora con la Fondazione Toscanini (Parma), soprattutto per quanto riguarda le attività e gli spettacoli organizzati per bambini e ragazzi (La T-Day 2022).Proprio tra Parma e le colline del territorio circostante si sviluppa un altro, importante progetto, che vede la creazione di un ambiente teatrale immerso nella natura, il quale permetta di portare avanti la ricerca artistica uscendo dagli spazi urbani e convenzionali, e di sviluppare un teatro sensibile e in ascolto con lo spazio che lo circonda. Un teatro che rintracci un legame oggi perso, quello tra essere umano e natura, e che si conceda di sperimentare in libertà tutti i linguaggi dell’arte, al tempo stesso valorizzando il più possibile il territorio che lo accoglie.Il primo punto d’arrivo del progetto si concretizza nello spettacolo “Tu se fossi in me domani nasceresti?”. Un’esperienza, più che uno spettacolo vero e proprio, che si propone come atto immersivo e condiviso tra attori, spettatori e natura.In quest’ottica, non si può prescindere dal lato educativo e pedagogico che fa naturalmente parte del teatro: Lynus intende creare un ambiente che possa ospitare non soltanto spettacoli, ma anche laboratori, workshop e campus residenziali. Attività che da rivolgere a tutti, con particolare attenzione ai bambini, nell’intento di avviare un progetto formativo multisensoriale che si snodi attraverso i canali dell’arte, del teatro, della musica, della creazione manuale, del rapporto con il mondo naturale e animale.
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