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Tanto vale Divertirsi

Associazione Culturale Uno&Trio ETS
Regia: Antonella Carone-Tony Marzolla-Loris Leoci
Drammaturgia: Damiano Francesco Nirchio
Attori: Antonella Carone, Tony Marzolla, Loris Leoci
Trailer: Link
Anno: 2023
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (13-199), Prosa

Tags: Drammaturgia contemporanea. Memoria, Classici, Musica dal vivo, Uno&Trio

In “Tanto vale divertirsi” Antonella Carone, Tony Marzolla e Loris Leoci proseguono il lavoro di recupero e di
esplorazione dei meccanismi della risata cominciato già con il precedente “Alla moda del Varietà”, ma
questa volta si spingono oltre, muovendosi su un terreno delicatissimo, cercando di “conciliare
l’inconciliabile, il divertimento e il lutto”.
Lo fanno muovendosi in una scena elegante ed essenziale che rappresenta un teatro rovesciato dove il
sipario (drammaturgico) è il fondale e da quel “fondo” incombe l’arrivo di uno strano “pubblico”, descritto
come una creatura inafferrabile, mostruosa, astratta. E, in attesa che questo arrivi, per non soccombere
all’horror vacui, i tre personaggi ripasseranno alcune scene di un “Amleto” in chiave comica che di lì a poco
andranno a rappresentare, in un progredire che da “semplice” distopia si rivelerà in tutta la sua crudele
storicità, mentre al riso spetterà il compito di “rovesciare la scansione del lutto”.
Punto di partenza e fonte d’ispirazione per “Tanto vale divertirsi” è stato il campo di transito di Westerbork
in Olanda, dove tra il 1942 e il 1943 si ritrovarono molti nomi di primo piano della scena europea: Camilla
Spira, Max Ehrlich, Kurt Gerron (reduce dal grande successo de “L’Angelo Azzurro” pochi anni prima), ma
anche il pianista Willy Rosen o il duo swing “Jonny e Jones”, per citarne alcuni.
A Westerbork, tappa intermedia verso lo sterminio, c’era anche un teatro dove questi artisti continuarono
ad esibirsi per allietare non solo il pubblico degli internati, ma soprattutto i loro carcerieri e aguzzini
accomodati nelle prime file. Espulsi dai set e dai palcoscenici sui quali avevano primeggiato, le loro
performance si replicavano in situazioni sempre più dure: i campi di transito, poi i ghetti e i campi di
sterminio.
Westerbork, ma anche Theresienstadt, Dachau, Buchenwald, dunque. Sono nomi di località che tutti
tristemente conosciamo. Ne conosciamo la natura e le criminali finalità per le quali furono concepite.
Quello su cui meno ci si sofferma sono le modalità con cui i detenuti cercavano di sopravvivere a quel
dolore: resilienza, per usare una parola fin troppo abusata, che finì per coincidere in alcuni casi con
l’espressione artistica.
Se si pensa, inoltre, che il gotha del teatro umoristico mitteleuropeo, agli albori della seconda guerra
mondiale, era costituito prevalentemente da attori di origine ebraica, acclamatissimi dal grande pubblico,
allora non stupisce il fatto che moltissime furono le manifestazioni legate allo spettacolo comico-leggero
che fiorirono in quei luoghi. Da questi attori comici ci si aspettava che facessero ridere, che sciorinassero
tutto il loro migliore repertorio: serviva ai gerarchi che godevano di spettacoli con il meglio che la scena
teatrale avesse conosciuto fino ad allora; serviva agli artisti stessi, che così p

Altri crediti: Progetto, Regia e Interpretazione Antonella Carone, Tony Marzolla, Loris Leoci
Drammaturgia Damiano Nirchio
Scenografia e Costumi Pier Paolo Bisleri
Disegno Luci Giuseppe Pugliese
Arrangiamenti canzoni e vocal coach Isabella Minafra
Arrangiamenti musicali strumentali Vito Liturri
Supervisione ragtime Dino Parrotta
Assistente alla regia Rossana Suriano
Sarta Angela Gassi
Prosthetics Marcella Zito
Montaggio video Nicola Galluzzi
Tecnico Gianni Colapinto
Foto di scena Alessio Gernone
Locandina Umberto Colasanto

Produzione: Uno&Trio

File scaricabili:
SCHEDA.DIDATTICA_.Tanto.vale.divertirsi.pdf
tanto.vale.divertirsi_.scheda.artistica.pdf

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Dal primo incontro sul palcoscenico nel 2013, collaborando con diverse realtà e studiando con diversi Maestri, tra cui Dario Fo, Franca Rame, Jurij Ferrini, Peter Stein, Carlo Boso, Flavio Albanese, Marinella Anaclerio, Massimo Verdastro, Paolo Panaro, abbiamo condiviso la scena utilizzando i linguaggi più vari: classici, contemporanei, teatro per ragazzi, opere liriche, cinema.Esperienze diverse, certo. Una sola cosa in comune, però: noi tre, sempre noi tre, insieme.Non potendo essere un semplice “caso”, abbiamo iniziato a mettere in conto la possibilità di dare alla luce qualcosa che ci appartenesse profondamente.Nacque così nel 2015 “Alla moda del Varietà” che racconta l’evoluzione dell’avanspettacolo italiano da Petrolini a Giorgio Gaber. La gioia che questo lavoro ci ha restituito (e continua a restituirci) è stata galeotta.Dopo centinaia di repliche di “Alla moda del Varietà”, assieme al sempre crescente lavoro di formazione, produzione di spettacoli come la stand-up comedy “coSmic”, scritta ed interpretata da Tony Marzolla e diretta da Antonella Carone, con il patrocinio dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e finalista premio In-Box 2021, abbiamo deciso di strutturarci come Compagnia e di continuare la nostra ricerca nel mondo della “risata”. Si è ufficialmente costituita così, nel gennaio 2023, la Compagnia UNO&Trio, composta per l’appunto dal trio al completo: Antonella Carone, Tony Marzolla e Loris Leoci, affiancato dal lavoro di Michele Carone, Serena Carone, Paola Leoci e Alessandro Marzolla.Contemporaneamente, ha preso vita un secondo lavoro teatrale ispirato al periodo di permanenza dei maggiori attori comici ebrei dell’epoca nel campo di transito di Westerbork, in Olanda, durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo spettacolo s’intitola “Tanto Vale Divertirsi” e cerca di trovare risposta alla domanda: “può una risata, letteralmente, salvare la vita?”. Alla nostra ricerca si è unito il prezioso contributo del drammaturgo Damiano Francesco Nirchio e l’elegante visione estetica dello scenografo Pier Paolo Bisleri, che ha firmato scene e costumi. Intorno a questo spettacolo è nato anche un vero e proprio progetto che ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Mola di Bari, con la concessione del Teatro van Westerhout in favore della Compagnia per diverse settimane di prove, allestimento e, nel gennaio 2023, la restituzione al pubblico in serale e in matinée, con il coinvolgimento di oltre 1200 ragazzi delle scuole secondarie provenienti da tutta la Regione Puglia.Per ultimo, nel marzo del 2023, sulla scorta del successo di “coSmic”, prende vita e debutta il secondo spettacolo di teatro-scienza della Compagnia dal titolo “88 frequenze”, ispirato alla storia di Hedy Lamarr, la diva di Hollywood che inventò il Wi-Fi, con Antonella Carone e la regia di Giulia Sangiorgio in co- produzione con la Compagnia Corpora con sede a Milano. Rimane costante, affianco alla produzione di spettacoli, il lavoro di formazione del pubblico anche e soprattutto nelle scuole.Facciamo un Teatro fatto di quello che siamo, di quello che vogliamo imparare ad essere e di quello che portiamo assieme a noi, nelle nostre vite.Vogliamo parlare agli spettatori, gli unici a cui dobbiamo render conto ogni giorno. Vogliamo portare tanto e nuovo pubblico a teatro, mostrare che si può parlare di qualunque tema emozionando e divertendo senza rinunciare alla poesia. Il nostro è un teatro semplice ma mai banale, popolare, stratificato e accessibile a più livelli, che ha il solo scopo di generare umanità, di creare una comunione sociale, di accorciare le distanze tra gli individui all’interno di una comunità. Lo definiamo “popolare” ogni qual volta assolve alla sua funzione più nobile e cioè stabilire un contatto concreto con quello che è il suo interlocutore privilegiato: il Pubblico.
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