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Surrealismo Capitalista

Collettivo Baladam B-side
Regia: Antonio "Tony" Baladam
Drammaturgia: Antonio "Tony" Baladam
Attori: Giacomo Tamburini Camilla Violante Scheller Antonio "Tony" Baladam
Trailer: Link
Anno: 2021
Adatto a: per tutti
Premi: Scenario Segnalazione Speciale 2021


Generi: Prosa, Performance

Tags: DiodelCapitale, Stalin, immaginaricollettivi, esplosione, precipitato

Collettivo Baladam B-side
SURREALISMO CAPITALISTA

Segnalazione Speciale Premio Scenario 2021

CONCEPT.
Nel corso dell'ultimo mezzo secolo abbiamo assistito all'affermarsi di un modello socioeconomico che tende a concepire ogni esistenza in termini monetari e a fare piazza pulita degli immaginari collettivi e delle alternative sociali, sostituendosi ad entrambi.
Ne consegue un senso di frustrazione diffuso e un senso dell'umorismo poco diffuso: la nostra missione è ribaltare questo paradigma.
Roland Barthes, caricando il suo fucile, diceva: “Se gli immaginari collettivi non stanno al passo, dovremo farli stare al passo con la forza; ogni immaginario collettivo buono, è un immaginario collettivo morto”. Questa frase, che in realtà abbiamo scritto noi, è il mantra del nostro spettacolo e del nostro metodo.
Surrealismo Capitalista è un precipitato teatrale di puro ritmo comico, che mette in scena un compendio di derive della società odierna, utilizzando il Capitale come correlativo oggettivo di una condizione umana sempre più superficiale e rarefatta. Viene in particolare preso in esame l'innestarsi di meccaniche neoliberiste in ambiti idealmente refrattari al culto del profitto, in particolare cultura, assistenza, relazione e realizzazione di sé.
In scena: due attori e un'attrice, che fanno e dicono cose, in onore del grande Dio del Capitale.

SINOSSI E NOTE DI REGIA MINIME.
Surrealismo Capitalista è innanzitutto una ricerca drammaturgica sul concetto di rappresentazione, oltre l'accezione unicamente teatrale. La rappresentazione è il centro concettuale della scommessa di significazione del mondo occidentale. Alla base c'è l'idea arbitraria che un segno possa essere scambiato con del senso profondo, ponendo qualcosa di ideale a garantire la validità dello scambio. Se il garante una volta poteva essere Dio, o un ideale utopistico, o un'ideologia di qualunque tipo, nella nostra interpretazione, mutuata da varie correnti di pensiero, questo garante è il Capitale. Il Capitale ha sostituito i rituali religiosi e nazionalistici e si pone come punto d'arrivo e obiettivo escatologico dell'umanità.
Tenendo conto di questo analizzeremo le derive dell'attuale modello economico liberista in ambiti socioculturali. Se al centro di tutto viene posto l'ideale superficiale della monetizzazione, si rischia di perdere in termini di profondità e ricerca di sé.
In un gioco di analogie serrato e ampio, poniamo al centro del discorso il concetto di Rituale, inteso come qualcosa di negativo che ti mette al riparo dallo scorrere del tempo e della storia, e ti fa sentire immutabile grazie al fattore della ripetizione, ma a costo di una enorme semplificazione
della complessità della realtà, che ti porta ad escludere tutti quelli che non fanno parte della tua visione.
E quale rituale possiamo mettere innanzitutto in discussione col nostro formato teatrale?
Naturalmente il rituale della scena stessa, dove il concetto di rituale si sovrappone alla rappresentazione.

Altri crediti: Non utilizziamo un tecnico

Produzione: Collettivo Baladam B-side

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Linguista esperto di semiotica ed evoluzione degli immaginari collettivi.
Regista, drammaturgo e performer, fondatore del Collettivo Baladam B-side
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