Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

alcoholic gospel

saverio bari
Regia: saverio bari
Drammaturgia: saverio bari
Attori: Marco Marzaioli; Marina Meniero; Giacomo Stallone; Diego Paul Galtieri;
Anno: 2022
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: prosa, musica, cinema, poesia,

alcoholic gospel
di Saverio Bari

Un UOMO, forse uno scrittore, sicuramente un alcolizzato, alle prese con l’ennesimo bugiardo tentativo di saltarci fuori. È aiutato a forza dal FRATELLO, sostenuto da SIGNORINA, la fidanzata. Entrambi esausti e provati dagli sforzi falliti, ma ancora lì, per l’ennesimo tentativo. Ma la sua vita è annodata, allo stesso filo che tiene la bottiglia di whisky sospesa fuori dalla finestra, lontano dalla vista, degli altri.
Il fratello vuole portarlo in campagna per il weekend, gli farà bene, ma il genio della bottiglia scova una via di fuga, trova dei soldi e sparisce, non parte, resta, e affonda, nell’impossibilità di scrivere, di amare, di essere, dimentico degli altri che lo cercano. Unico confronto è con EHI, l’uomo che gli serve da bere, distilla poche parole, e ripulisce il banco dalle sue lordure. 
UOMO non vive perché beve, o beve perché non vive? La sua vita è ferma col bicchiere in mano. La penna si impunta e la mente si incaglia. Tutto resta in potenza e nulla di nuovo si manifesta: non sulla carta, non nella vita, che si ripete sempre uguale, nei sotterfugi e nell’auto-inganno. Di tutti verso tutti, relazioni che feriscono e definiscono, e perdendo, acquistano.
è una storia di dipendenza, dove ogni elemento o sostanza è vissuto nella sua dimensione tossica, l’alcool, la famiglia, l’amore, e nessuno riesce a lasciare, a smettere di abusare. Ed c’è il dolore, come ingrediente di fondazione, così come l’ironia crudele.

È il gospel dell’alcolizzato. Uno spettacolo “concertato”, di musica suonata in scena, che suona i sentimenti e le parole, in uno spazio essenziale, con pochissimi elementi a suggerire, luci per contrasti di atmosfere, e c’è il direttore, che dal vivo declina l’esecuzione, indica ciò che non si vede, e dice ciò che rimane escluso dalla rappresentazione, ma ne è parte essenziale. Didascalia fatta persona.

I nomi non sono propri, ma comuni sostantivi, appellativi, come ruoli, che non dicono ma chiamano.

Liberamente ispirato a LOST WEEKEND, di Billy Wilder (1945).
Non è un adattamento, né una riduzione, ho solo preso a prestito l’occasione iniziale, il casus belli, neanche troppo originale, un uomo che beve, ma il lavoro poi si discosta in toto nella sua digressione, non si cura di narrare, quanto di riflettere, e affondare. Prosa e poesia.
Una storia comune, eppure surreale.

Altri crediti: musiche: Alessio Bruno (contrabbasso), Diego Paul Galtieri (batteria)

Produzione: associazione culturale sanpapié

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Nato a Reggio Emilia e residente a Milano, Saverio Bari è attore, regista e drammaturgo.
Si diploma presso la Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone nel 1997.
Nel 1998 è selezionato per il progetto di alta formazione Ecole de Maitres.
Si perfeziona con i Maestri Ariane Mnouchkine e Matthias Langhoff, e lavora negli anni con diversi registi, tra i quali Lorenzo Salveti, Walter Le Moli, Gigi Dall’Aglio, Vittorio Franceschi, e contemporaneamente è a Roma per diverse produzioni televisive Rai e Mediaset.
dal 2008, come regista, per l’associazione Pensieri Acrobati di Soliera (MO), lavora a progetti di formazione-spettacolo che debuttano poi in varie edizioni del Festival Arti Vive (Gogol Garten, ovvero in Generale un Ispettore; Pinter Party; Pinter Garden; Very Normal People); per l’associazione Appena Appena e il Teatro Comunale di Carpi, realizza gli spettacoli O figli cari e For a Better Life;
dal 2013 al 2015, col regista Franco Bramnbilla, lavora agli spettacoli La commedia delle vanità; Conversazioni con il boia; 63x50; Orfeo Canta!;
dal 2011 al 2014, in una rocambolesca tournée per i locali e bar di mezz’Italia, per strada e per fiumi, porta in giro l’irriverente jam session Musica da camera e Parole da Toilette, di cui è autore e interprete insieme ad una piccola e sfacciata band.
Dal 2015 è collaboratore stabile di Compagnia Sanpapié (teatro-danza) in qualità di attore e drammaturgo (EN HAUT EN BAS; SPA - sinfonia per azioni; AMARTES-IL VIAGGIO DI CAINO; ORFEO RELOADED; AMIGDALA). Dalla collaborazione tra Sanpapié e Teatro della Contraddizione nasce il format teatrale BALERHAUS, ospite di Festival e Teatri quali OrienteOccidente, Granara, Teatro Elfo Puccini, Teatro della Tosse.
In qualità di dramaturg/autore si occupa di numerosi progetti di performing art e spettacoli site-specific per enti e compagnie quali Ater Balletto-Fondazione Nazionale della Danza, Galleria Estense di Modena, Teatro Comunale di Carpi, associazione Crono Eventi, Festival Filosofia. In particolare la collaborazione con l’associazione Crono Eventi, vede la nascita del progetto TSA, che lo porta dal 2016 ad occuparsi di storia (e storia del’’arte) utilizzando la scrittura teatrale per la divulgazione e la riflessione, in maniera non scolastica, ironica e surreale.

Il monologo Un minuto di silenzio, di cui è autore e interprete, ha debuttato al Festival Teatri del Cimone nell’agosto 2018.

Il monologo Evoluzione - riflessioni postume di un australopiteco, di cui è autore e interprete, dal 2019 porta negli istituti scolastici superiori, in modo originale e provocatorio, il tema ambientale.

Da anni indaga il rapporto tra musica, poesia, e performance dal vivo.
Condividi