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La Vetrina dell'Immortalità

Deinòs Teatri
Regia: Francesca Lepiane
Drammaturgia: Francesca Lepiane, liberamente tratto da Massimo Sgorbani
Attori: Francesca Lepiane
Trailer: Link
Anno: 2021
Adatto a: VM14


Generi: Prosa, Performance

Tags: Immortalità, Sabotaggio, Bellezza, Carne, Tempo

SINOSSI:
L’invecchiamento è una condizione umana universale e inevitabile, che, essendo figlia del Tempo, non può essere evitata se non con la Morte. La Morte scelta e indotta. La Morte come interruzione volontaria del flusso biologico degli esseri viventi e come chiave d’accesso alla giovinezza eterna. La Morte come viaggio dell’uomo condotto dal Diavolo: l’unica creatura immortale che glorifica la carne invece che lo spirito.
NOTE DI REGIA:
Il progetto vuole riflettere sul Tempo inteso come l’unico detentore di potere e di controllo sulla vita di tutti gli esseri viventi. Il Tempo conduce a una metamorfosi senza reazione. Secondo la Legge della Vita: tutto ciò che è vivo, è implicitamente morente. Lo spettacolo vuole far luce su alcune delle vie alternative che possono essere intraprese per cercare di contenere gli effetti collaterali dello scorrere degli attimi.
Il linguaggio è contemporaneo e quotidiano, nonostante chi parla sia Mefisto: Immortale e Superpartes. È un linguaggio diretto e a tratti schietto e volgare. Lo spettacolo è permeato quasi interamente dalla parola, eppure quello verbale non è l’unico linguaggio che viene esplorato, anzi.
L’attrice investe lo spettatore con un incalzare di provocazioni potenti, travolgendolo in un flusso quasi senza respiro, eppure non lo lascia mai da solo, non permette che si perda nelle parole, ma si premura di tenerlo per mano attraverso un altro linguaggio, quello visivo.
L’architettura scenica, infatti, garantisce una trasposizione simbolica del parlato, in modo che nulla rimanga incompreso. La semplicità delle tecniche utilizzate, come l’eco della voce o luci riflettenti, deriva dal desiderio accompagnare sempre lo spettatore e, grazie a questo legame, anche di sorprenderlo.
La partitura monologante lascia lo spettatore con un punto di domanda irrisolto, mettendolo davanti alla dicotomia di argomenti tabù come la glorificazione della carne invece di quella dello spirito, la scelta di una vita ricca e non di una sana, medicinali chimici al posto dei rimedi naturali, il bello piuttosto che il vero. Tutto il testo è una bilancia morale che non pende da nessuna parte.
È lo spettatore che, in cuor suo, può scegliere, e per farlo ha bisogno di uno spazio (e di un tempo) di libertà: questa la ragione profonda del finale che resta aperto.
SCHEDA TECNICA:
Lo spettacolo ha un linguaggio scenico essenziale e sofisticato, la cui scrittura scenica avviene anche attraverso giochi di luce e distorsioni vocali/sonore. A tal proposito:
Parco luci ottimale: 2 par a led con alette, 2 pc da 500W e mixer luci da 4 canali
Il parco luci è suscettibile a modifiche in funzione di luogo e disponibilità.
Fonica: 2 casse da 300 o 500W, mixer audio
Spazio scenico: Adattabile a luogo che consenta di creare l’effetto di “buio”
Durata: 15 minuti
PERSONE IMPIEGATE:
Interprete: una persona
Tecnico: un tecnico audio e luci


Altri crediti: Musiche originali di William Roberto Sheldon
Luci e assistenza alla regia: William Roberto Sheldon

Produzione: Deinòs Teatri

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La compagnia Deinòs Teatri è nata dall’aggregazione di attori provenienti dagli ambienti off bolognesi in cui sono confluiti da varie regioni d’Italia per completare la loro formazione. Oltre alla recitazione, l’arte performativa e l’universo teatrale in sé, base di tutto ciò che viene poi, la compagnia conta al suo interno membri specializzati in drammaturgia e letteratura, regia, videomaking, speaking radiofonico, tecniche vocali e social marketing. Uno dei principi chiave del lavoro di Deinòs è lo studio dell’ibridazione e l’utilizzo dei diversi media e linguaggi per creare contenuti innovativi: ci poniamo come obiettivo l’eclettismo e la versatilità artistica per raccontare problematiche forti e attuali con i mezzi che espressivamente più riescono a renderle.
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