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se le api sono poche

diaria
Regia: emilia guarino
Drammaturgia: Emilia Guarino
Attori: Federica Aloisio, Futura Bacheca, Bruna Di Figlia, Ludovica Messina
Anno: 2022
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (4-18), Danza

Tags: gioco, infanzia, creatività, ecologia, danza

Se le api sono poche è un lavoro sulla creatività, quel tipo speciale di creatività propria del gioco, quel luogo sospeso in cui la realtà continua ad esistere e ad essere trascesa: quello spazio terzo in cui tutto può accadere, spazio potenziale, impegno esistenziale che inventa il mondo invece di distruggerlo.
La miccia di questo lavoro è la relazione tra adulte e bambine, le bambine che siamo state, le adulte che saremo.
Il mezzo per esplorare questo dialogo sono vecchie coperte di lana all'uncinetto, e i corpi.
Le coperte sono forme e colori, elementi spaziali, forme geometriche, campiture colorate. La scena, come la tela o il foglio, è uno spazio in cui si giocano forze e direzioni orizzontali, diagonali e verticali tra corpi, che si attraggono e si respingono in un equilibrio mobile fondato su contrasti volumetrici e ritmici che si risolvono in un'unità anch'essa dinamica, data dai corpi vivi.
Le coperte sono un oggetto inesauribile: sono tana, riscaldano, diventano ali, tappeti, coprono i corpi, li proteggono, offrono opportunità. La lana è un materiale antico, pesante, ruvido, le coperte sono presenze delle case delle nonne, spesso cucite dalle loro mani.
I corpi delle donne e delle bambine che hanno animato le coperte, vengono s-coperti a poco a poco nella loro sembianza più umana, ma con le coperte continuano a ricreare figure zoomorfe. Basta una coperta se non abbiamo giocattoli. Basta il sogno, se le api sono poche.
Ma protagonista è anche il corpo, corpi che giocano, si alleano, corpi che si rispecchiano l'un l'altro, si incastrano, ballano fino a sfinirsi, diventano api che muoiono e danzano la danza dell'8. Il gioco si fa serio, diventa un modo per indagare se stesse, il proprio sentire.
Le due adulte creano una danza che ancora una volta mutua i suoi movimenti dal mondo degli animali, scorgiamo, prima che scompaiano nel fluire della danza, code e zampe, criniere e ali, voli, schianti, cadute, rilanci.
La scrittura coreografica di questo lavoro non è calligrafica, sfugge la ripetizione uguale a se stessa, senza per questo essere imprecisa, per rinnovare il sentire dell'organismo vivo e sensibile che danza nel qui ed ora dell'esperienza, stando a contatto con il proprio vissuto fisico ed emotivo.
La danza delle bambine, ma più in generale il loro modo di stare sulla scena, che non è così diverso da quello che hanno di stare nella vita, esprime un ritmo e una qualità di movimento originaria, spontanea, anche se mescolato con gli apprendimenti, con la passione dell'imparare e del provare. La sfida è lasciare che l'impulso profondo che muove ciascuna non sia annegato in una forma chiusa come un'abitudine nella ripetitività dello spettacolo, che l'educazione e le prove non siano uno sradicamento, ma un fertilizzante.
In questo spettacolo i quattro corpi, piccoli e grandi, creano uno spazio vivo, aprono la scena alla vita, sono presenza e organismo che respira ogni volta.



Altri crediti: Luci di Gabriele Gugliara
Musiche di Angelo Sicurella

Produzione: Piccolo Teatro Patafisico/Diaria

File scaricabili:
articolo.cecchini.gds.23.marzo.23.jpg
recensione.Maria.Nadotti.pdf

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L'associazione Diaria viene fondata nel settembre del 2010 grazie ad un bando APQ- Giovani protagonisti del territorio della Regione Sicilia da Livia Alga, Marta Bellingreri, Daniele Crisci ed Emilia Guarino. Il primo progetto al quale abbiamo lavorato insieme è stato una scuola di italiano per migranti, nella quale ciascuna e ciascuno di noi coniugava le proprie competenze (la danza, la letteratura, le lingue), il proprio studio e la propria creatività per aprire uno spazio di condivisione ed incontro in cui le relazioni si fondano sull'incontro tra corpi attraverso il linguaggio artistico (danza e scrittura in primo luogo).

Diaria è nata dal desiderio di coniugare impegno politico con il lavoro, per negoziare creativamente la nostra presenza sul mercato della precarietà sperimentando forme di vita ecologica attraverso l'incontro tra corpi, quindi la danza in primo luogo, e la cultura più in generale.

Oggi Diaria è un luogo fisico nel cuore della città di Palermo, aperto nel 2013 da Daniele Crisci ed Emilia Guarino, dove si svolgono laboratori di arti del corpo, si organizzano eventi culturali di diverso tipo: presentazioni di libri, di film, workshop, gruppi di studio che abbracciano temi relativi ai corpi, ai femminismi, alla decolonizzazione.
Da Diaria lavorano come insegnanti: Federica Aloisio, Antonella Nirvana Di Salvo, Gabriele Ferrante, Dario Frasca, Alessandra Luberti, Valentina Parlato, Laura Scavuzzo.

Diaria è un centro di ricerca, di studi e di formazione, una sala prove e sostiene la produzione o co-produzione di creazioni di danza e performance.
Diaria si occupa anche di ricerca teorica e artistica e scrive progetti ed articoli.
Nella sala di Diaria è nato il gruppo informale di danza urbana Decoro Urbano, il gruppo di studio sulla pedagogia compost* e il laboratorio intergenerazionale permanente sulle relazioni familiari femminili attraverso il movimento e la danza Sguardi Orizzontali.
Diaria collabora con molte realtà cittadine, quali: Piccolo Teatro Patafisico, Assemblea delle Lucciole, Spazio Terra, Area Madera, booq, Ecomuseo Mare Memoria Viva e non cittadine: Laboratorio Saperi Situati (Verona).
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