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Il Quarto Vuoto
Teatro HamletRegia: Gina Merulla
Drammaturgia: Gina Merulla
Attori: Mamadou Dioume Sabrina Biagioli Fabrizio Facchini Massimo Secondi
Trailer: Link
Anno: 2019
Adatto a: per tutti
Generi: Prosa, Teatro-danza, Performance
Tags: Quarto Vuoto, Mamadou Dioume, Gina Merulla
“Quarto vuoto” è il nome attribuito al Rub al-Khali, uno dei più grandi deserti di sabbia del mondo che ricopre un quarto della Penisola Arabica. Sconfinato, arido, inospitale, disabitato, estremo, sconosciuto.
Con questa ispirazione negli occhi lo spettacolo si propone come un viaggio di esplorazione all'interno del “Quarto Vuoto” interiore dell'animo umano. Si tratta di un labirinto desolante e seducente, assordante e silenzioso, oscuro e abbagliante in cui non ci si addentra mai veramente.
L'attore come l'essere umano si trova a confrontarsi con il proprio “Quarto Vuoto” in un difficile e complesso percorso di ricerca; senza paura e senza difese è tenuto a intraprendere un cammino in se stesso oltrepassando i confini del conosciuto e del consapevole per ascoltare la voce del deserto.
Un viaggio incosciente con risvolti a volte comici a volte dolorosi a volte sorprendenti che trascende il testo per affidarsi completamente ai corpi che come dune in perenne movimento oscillano, dondolano e mutano insieme al vento.
Si tratta di Teatro/Performance durante il quale gli attori e i performers sviluppano una serie di Partiture Fisiche su Musica o Silenzio accompagnante da una voce guida in background in italiano e possibilità di sopratitoli multilingue.
Il viaggio inizia con le parole di Blaise Pascal "Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno deciso di non pensarci per rendersi felici" seguita da una sorprendente partitura (costituita da 81 musiche differenti) che costringe lo spettatore a confrontarsi con la spasmodica ricerca di senso in un'esistenza in cui i valori crollano e il vuoto avanza. Acquisita consapevolezza segue il risveglio nel "Quarto Vuoto" e l'esplorazione delle emozioni più feroci e oscure dell'animo umano: paura, dolore, desiderio, caos. Fino alla resa finale.
"Il Quarto Vuoto" non va compreso ma vissuto; lo spettatore ha un'unica scelta: lasciarsi andare e arrendersi al viaggio.
Altri crediti: Con la Voce di Andrea Lavagnino
Produzione: Teatro Hamlet
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Link:
- “Il Quarto Vuoto: un deserto come metafora dell’Inconscio”
- “Il Quarto Vuoto: La poesia travestita da teatro ha raccontato la condizione umana coinvolgendo emotivamente il pubblico in un meraviglioso rito pagano”
- “E’ nel tentativo di obliare la morsa del dolore che si origina “Il Quarto vuoto”
- “Il Quarto Vuoto, un percorso di ricerca affrontato senza paura e senza difese, guidati dal testo profondo e sensibile di Gina Merulla”
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La Compagnia “Teatro Hamlet” nasce dall’esigenza più antica e profonda dell’uomo di esplorare il proprio mondo interiore, di emozionarsi, di emozionar intraprendendo un nuovo percorso denso e significativo che sia al tempo stesso incontro, viaggio, ricerca. Dal 2004 al 2014 la Compagnia porta in scena diversi progetti di formazione e spettacolo; i più importanti dei quali sono: “Alter Ego”, opera prima di Gina Merulla (che arriva al II Posto al Concorso Nazionale di Teatro “Premio Vittorio Gassman”), “Oh..Carol” di Sabrina Biagioli (finalista al Concorso Nazionale “Schegge d’Autore” VIII Edizione e vede Gina Merulla vincere il Premio Miglior Attrice) e “Le farfalle di Roan” di Sabrina Biagioli (che vince il Premio Miglior Spettacolo alla IX Edizione del Concorso Nazionale “Schegge d’Autore”). Gli anni seguenti sono caratterizzati dalla cooperazione della Compagnia con l’artista franco-senegalese Mamadou Dioume, attore e collaboratore di Peter Brook. Il Maestro sceglie la Compagnia per intraprendere il Progetto “Yukio Mishima: il Teatro dal Giappone all’Italia” incentrato sul testo “Nettaiju” (L’albero tropicale) mai tradotto prima e inedito in Italia. Nel 2014 viene inaugurato il nuovo spazio polifunzionale “Teatro Hamlet”e inizia un nuovo viaggio. Nel 2015 ritorna sulla scena lo stesso Mamadou Dioume, diretto da Gina Merulla, per un incontro memorabile con Anton Čechov. Nella sua magistrale interpretazione in "Frammenti da Cechov" il Maestro ricomincia il suo viaggio di ricerca sull’origine delle tecniche teatrali per intraprendere un percorso di creazione di nuovi codici espressivi volto a proiettare lo spettatore in una dimensione sconosciuta e affascinante. Nel 2016 è la volta de La Signorina Papillon di Stefano Benni con la regia di Gina Merulla: una favola noir, una piece surreale, una farsa esilarante, una tragicomica esperienza sospesa fra sogno e realtà. Nel 2017 va in scena Gang Bang - Cassie Wright: la Regina del Porno ispirato all'omonimo romanzo di C. Palahniuk: originale, ironico, provocatorio, grottesco, scioccante e assolutamente pulp! Nello stesso anno torna in scena il grande Maestro Mamadou Dioume in APARTHEID scritto e diretto da Gina Merulla: una donna bianca consumata dalla sua malattia e un uomo nero privato della sua voce assistono alla creazione da parte di Barney Simon del primo “non-racial Theatre” che sfidò l’Apartheid armato solo ed esclusivamente della convinzione che la cultura può cambiare la società. Segue il progetto bilingue italiano-ebraico patrocinato dall’Ambasciata di Israele “Oh mio Dio”di Anat Gov con la medesima regia. Nel 2018 è la volta del delicato e profondo "Io e Mia Sorella" (divertente e delirante a tratti malinconico lo spettacolo è soprattutto una storia d'amore lunga una vita fra due sorelle di cui una ha gli occhi a mandorla e un cromosoma in più) e dello sconvolgente "Puttane in Sabbia" sul mondo della prostituzione e di "Dobbiamo Parlare" spumeggiante commedia di Sergio Rubini per la Regia di G. Merulla.