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Ceci n'est Pas Omar

Omar Giorgio Makhloufi
Regia: Diana Dardi e Omar Giorgio Makhloufi
Drammaturgia: Omar Giorgio Makhloufi
Attori: Omar Giorgio Makhloufi
Anno: 2024
Adatto a: VM14


Generi: Prosa, Teatro-danza, Performance

Tags: identità seconda generazione colonialismo famiglia

23 agosto 2021. Apprendo da un post di mio padre su facebook che mia
nonna è deceduta. Viveva in Algeria, mia nonna, e io non l’ho mai vista se non
in foto. Quel giorno, al telefono, mio padre ha pianto per la morte della madre
che non vedeva da trent’anni, e io ho pianto per quella nonna che non ho mai
conosciuto.
Quel giorno, una parte di me è salita su un volo diretto ad Algeri, un volo in
grado di aggiustare, da solo, trent’anni di vuoti e fuggevoli mancanze.
Quel giorno una parte di me si è diretta insieme a mio padre al funerale di
quella donna appena scomparsa. L’altra parte è rimasta in Italia.
È possibile raccontare un viaggio che non è mai stato fatto? Ed è possibile
raccontare una relazione che non è mai stata vissuta?
Ceci n'est pas Omar è un progetto di solo a cura dell'attore e autore
Omar Giorgio Makhloufi e della dramaturg Diana Dardi che indaga i
vuoti identitari a partire dal materiale biografico di un trentenne della
seconda generazione.
Sinossi
Con pochi preziosi elementi a nostra disposizione (cartoline, lettere,
videointerviste) raccontiamo quel viaggio mai fatto in Algeria, ed il rapporto
mancato con la famiglia di origine. Nell’era digitale e delle fake news ricostruiamo ad hoc le memorie di rapporti familiari mai vissuti, ne colmiamo i vuoti identitari, tra storia, finzione e realtà.
Il protagonista è nemico della sua stessa identità: dietro questa apparente
cinismo vi è, però, la drammatica condizione di chi, per motivi politici, ha
perso parte della propria identità originaria, e deve dunque ricostruire se
stesso con gli strumenti a propria disposizione: individuando luoghi e volti,
parole mai dette, sapori e odori mai vissuti.

Sullo sfondo della narrazione - all’origine della condizione attuale del
protagonista: il drammatico rapporto tra colonizzato colonizzatore, a partire
dall’esperienza della Guerra D’Algeria, in cui il nonno dell’autore Omar G.
Makhloufi fu direttamente coinvolto e, di conseguenza, il rapporto con la
diversità e lo straniero. La ricerca scenica attraversa stili e registri
eterogenei (stand up, danza, prosa, videoproiezione) creando una lingua
pastiche che includa l'italiano, il francese e l'arabo e sorretta da un’intensa
indagine di drammaturgia fisica, in cui il corpo è custode di un’urgenza
comunicativa e della storia politica al centro di questa narrazione.
Ci interessa, infatti, indagare i diversi livelli di implicazione del concetto
stesso d'identità, partendo dal corpo come elemento imprescindibile,
coinvolgendo esplicitamente il pubblico che è chiamato a interagire
fisicamente con il corpo protagonista. Ad es. ad un certo punto, il corpo del
performer è infatti designato come corpo dell’immigrazione che
provocatoriamente necessita dell’approvazione del pubblico (attraverso un
semplice contatto fisico) per poter proseguire col suo racconto.

Produzione: in collaborazione con Dialoghi residenze delle arti performative a Villa Manin - Css Teatro Stabile d'Innovazione, Amat
Con il supporto di Theatron 2.0

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Omar Giorgio Makhloufi è attore e regista professionista diplomato presso la Civica Accademia D'Arte Drammatica Nico Pepe (2018). Nel triennio studia con numerosi professionisti della scena teatrale contemporanea italiana e internazionale come Maurizio Schmidt, Marco Sgrosso, Juri Alschitz, Andrea Collavino, Arturo Cirillo, François Kahn, Elena Bucci, Alex Cendron, Claudio de Maglio, Alessio Nardin, Mario Perrotta, Marta Bevilacqua, Michela Lucenti, Julie Anne Stanzak, Carolyn Carlson, Pierre Byland, Carlo Boso, Massimo Somaglino, Andrea de Luca, Paola Bonesi, Nano Sorti.
Subito dopo il triennio accademico, fonda la compagnia Artifragili con sede a Trieste, per la quale è regista e interprete di diversi spettacoli (Tra i vari si segnalano: “Eroicamente scivolato” vincitore del Premio Laura Casadonte 2020, “Non vedo, non sento ma posto” semifinalista al Premio Mauro Rostagno 2020, “Canichepiùcaninonsipuò” presentato al Festival Km 0 organizzato dalla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe nel 2020). Precedentemente frequenta il corso del Teatro Fraschini di Pavia, e attualmente fa parte di “Laboratorio X”, gruppo aperto di lavoro teatrale con attori professionisti diretto dal regista Alessandro Marinuzzi. Makhloufi è co autore del programma di divulgazione e approfondimento teatrale #CheNeSaràDiNoi e, con il sostegno della compagnia Artifragili, organizza laboratori e percorsi di formazione teatrale rivolti alla cittadinanza. Uno dei suddetti percorsi ha portato alla messa in scena di Si fa per ridere, rivisitazione di Minnie La Candida di M. Bontempelli.
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