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Il processo

Dopolavoro Stadera
Regia: Mario Gonzalez
Drammaturgia: Domenico Nitti, Tommaso P.Pagliarini e Luigi Vittoria
Attori: Domenico Nitti Tommaso P.Pagliarini Luigi Vittoria
Anno: 2024
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa, Altro

Tags: kafka, maschere, ombre, processo

Josef K, il giorno del suo trentesimo compleanno, senza che avesse fatto nulla di male, viene arrestato. Due rozze guardie in borghese irrompono in casa sua, senza mandato, e lo trascinano nel vortice di un grottesco sistema giudiziario. Il signor K è un errore all’interno del sistema, e il processo è un percorso che lo porterà alla correzione o alla rovina.

L’esigenza di mettere in scena Il Processo di Kafka è nata dal desiderio di affrontare il tema del rapporto tra l’individuo e il sistema di valori in cui è inserito: un meccanismo ottuso, assurdo (“kafkiano”, appunto) che opera al fine di riallineare e correggere gli ingranaggi dissidenti. Anche quelli a prima vista più inseriti, come Josef K, un giovane banchiere di successo dedito al lavoro, colpevole di pretendere una motivazione per il suo arresto. Per il suo rifiuto di chinare il capo e obbedire ciecamente, prima la giustizia e le istituzioni, ma poi anche gli amici e la difesa, lavoreranno incessantemente per redimerlo o eliminarlo.
La scena è scarna: vi è solamente un fondale, per permettere agli attori di nascondersi e di cambiarsi, al centro del quale è steso un telo bianco per creare delle ombre che restituiscano le atmosfere da incubo del romanzo kafkiano.
I tre attori in scena saranno chiamati a svolgere due compiti molto diversi fra loro: l’interprete di Josef K sarà chiamato a un’interpretazione più realista, mentre gli altri due attori, grazie alle tecniche della commedia dell’arte (e alle maschere di Renzo Sindoca), evocheranno con i loro corpi e le loro voci più di dieci personaggi.
Le luci di sala saranno accese per tutta la durata dello spettacolo e gli attori reciteranno direttamente al pubblico, rivolgendosi agli spettatori nella totale assenza di quarta parete.


Altri crediti: Liberamente tratto da "Il processo" di F.Kafka
Maschere di Renzo Sindoca
Foto e video di Anna Minor

Produzione: Una produzione Dopolavoro Stadera
In residenza artistica presso Teatro la Cucina (Olinda)

File scaricabili:
IL.PROCESSO...scheda.pdf

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Il DOPOLAVORO STADERA è una comunità teatrale nata a Milano nel 2015. Si tratta di un’associazione di promozione sociale (APS) eterogenea, animata da attori professionisti, allievi-attori sulla via della professione e altri soci che praticano l’arte teatrale per passione e non per mestiere. Il fine dell’associazione è quello di trasformare il tempo libero in tempo creativo attraverso il gioco antico del teatro. Elemento fondante della compagnia è l’azione artistica, politica e sociale sul territorio. L’associazione si occupa principalmente di produzioni teatrali e di formazione teatrale, ma conta tra le sue file anche altre figure professionali quali fotografi, musicisti, grafici e videomaker. L’associazione nasce nel 2015 a partire da un laboratorio teatrale nel centro sociale Z.A.M. e debutta con Polenta e sangue – spaghetti pulp (2017), cui sono seguiti Resistenze, ovvero Aldo dice 26x1 (2018), Non lavate questo sangue – i giochi del G8 (2019). Dal 2018 l’associazione inizia una collaborazione con il CETEC – Centro Europeo Teatro e Carcere, realtà con la quale vince nel 2019 il bando del Comune di Milano Città Mondo On the Road. Nel 2019 l’associazione dà vita al laboratorio Migratori al CIQ – Centro Internazionale di Quartiere, progetto interrotto a causa della pandemia. Nel 2020, in piena emergenza sanitaria, l’associazione crea la Brigata Brighella, un progetto di teatro popolare pensato per portare il teatro nei cortili delle case popolari e avviato in collaborazione con Emergency e con Paolo Rossi. Con la Brigata Brighella l’associazione continua ad operare nei quartieri periferici della città di Milano riuscendo ad organizzare oltre 90 date, tutte a impatto economico zero per la cittadinanza. Dal 2019 l’associazione inizia a collaborare con il regista e pedagogo Mario Gonzalez, ex attore del Theatre du Soleil di Arianne Mnouchkine, con il quale organizza ogni estate, per quattro anni consecutivi, il laboratorio di alta formazione teatrale Dalla maschera neutra alla maschera espressiva (2020, 2021, 2022 e 2023) e con il quale produce gli spettacoli Benvenuta Catastrofe! (2021) e L’anima Buona di piazza Tirana (2022).Nel 2020 l’associazione è co-organizzatrice artistica e operativa del Festival delle Abilità, festival che ha ricevuto la medaglia al merito del Presidente della Repubblica per l’impegno civile.Nel 2021 l’associazione organizza un seminario sull’individualità comica condotto da Rita Pelusio e vince, in collaborazione con l’associazione 232, un crowdfounding civico del Comune di Milano con il progetto Inside the Beat - Outside the Box.Nel 2021 l’associazione vince il bando Resta in zona 6 del Comune di Milano e partecipa come partner al progetto Binari Kaleidoscopi Metropolitani, promosso dalla cooperativa Forum Cooperazione e Tecnologia, con il quale vince il bando Quartieri Connessi del Comune di Milano, grazie al quale ottiene uno spazio in zona Barona (MI) finanziato con i fondi europei Pom-Metro. Sempre nel 2021 l’associazione vince il bando LaiVIN - Fondazione Cariplo con un progetto di cittadinanza attiva Resistenze nel liceo Gandini-Verri di Lodi.Nel 2022 l’associazione avvia il laboratorio permanente Dopolavoro StaSera dando vita a un gruppo di giovani attori non-professionisti o sulla via della professione con il quale mette in scena gli spettacoli Non è la Brighella (2022) e Il paese è addolorato (2023). Dal 2023 l’associazione conduce anche un laboratorio teatrale per bambini e bambine in collaborazione con il Centro Milano Donna - Municipio 6. Nel 2023 l’associazione avvia il progetto PALESTRA PER ATTOR3, uno spazio di condivisione di pratiche teatrali sul modello degli sharing training. Nel 2023 l’associazione vince, in collaborazione con Lapsus e ZONA K, il bando La storia in città – urban game didattico. Sempre nel 2023 l’associazione partecipa alle riprese de Il popolo delle donne, un film di Yuri Ancarani presentato al PAC – Padiglione D’Arte Contemporanea di Milano.
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