Regia: Nicolò Sordo
Drammaturgia: Nicolò Sordo
Attori: Giulia Salvarani Marina Romondia
Altri crediti: autore Nicolò Sord
Parolechiave: salute mentale,
Produzione: attualmente in attesa di produzione
Anno di produzione: 2024
Genere: Prosa Performance
Nella stanza colloqui di un centro di recupero per malati psichiatrici non c’è nessuno, a parte queste due ragazze. Una delle due è un’ospite del centro per un processo per stalking e potenzialmente pericolosa, quella che è venuta a trovarla è sua cugina, poco più giovane di lei, già con una figlia e una carriera in ascesa come manager. Le viene a dire che il processo è finito e lei è stata assolta perché fatta passare per disabile, l’avvocato ce l’ha fatta. Appartengono a una ricchissima famiglia milionaria, che vanta all’interno magnati del petrolio e fondatori di banche. Ma la ragazza ospite del centro per malati psichiatrici, che per ora chiameremo Lisa, è stata adottata molti anni prima a Bucarest, figlia di quel periodo in cui Ceaușescu ha proibito l’uso dei contraccettivi. Le è stato raccontato che suo padre raccoglieva bottiglie di vetro e che sua madre era una prostituta. Tutto è andato bene fino al liceo, poi durante l’adolescenza qualcosa è scattato e ha cominciato a dare segni di schizofrenia. È trattata con Depakin, Talofen e molte altre cose. Ha una puntura settimanale rinforzante e l’obbligo di frequentare dei buddisti della zona perché i suoi genitori sono filo-orientali. Detto questo, sua cugina, che per ora chiameremo Amanda, le sta offrendo di uscire da lì, dal centro psichiatrico, e di andare ad abitare in un attico in centro città con la promessa di non fare cazzate. Insomma, le sta dando la possibilità di cominciare una nuova vita. Carino da parte sua. Senonché, come scopriremo poi, la cugina Amanda-manager-in- carriera-con-una-figlia-a-carico-avuta-da-un-piccolo-incidente-di-percorso sta aiutando solo sé stessa.
Wikipedia dice che sono una m*rda è la prima regia teatrale di Nicolò Sordo. Il testo sarà costituito da un unico, incessante dialogo dall’inizio alla fine, con unità di spazio e tempo, ambientato in una stanza colloqui di un centro per malati psichiatrici. L’intento è quello di portare avanti l’innovazione drammaturgia e di riproporre un teatro dove il testo sia al centro, ma con storie legate al contemporaneo. la storia è tratta da un fatto vero: il reale protagonista a cui la piéce è ispirata apparirà alla fine in un video per attaccare l’autore, le attrici e gli spettatori stessi che lo stanno vivisezionando come essere umano e lo stanno usando come specchio per i loro guai – la stessa identica cosa che fa il suo vero cugino. Il reale protagonista di questa storia propone di apparire nel video vestito dal conte Dracula.
Neoclassicismo dei modi e follia dei contenuti si incroceranno sul palco in una modalità teatrale che purtroppo manca in Italia, cinismo e parossismo tipici dei testi precedenti arriveranno qui all’esplosione per ritrarre questa nostra realtà sotto pressione e le estreme condizioni di emarginazione sociale a cui sottoponiamo le persone.
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