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Kobarid - Il silenzio degli ultimi

Matrice Teatro
Regia: Gioele Rossi, Alberto Camanni
Drammaturgia: Gioele Rossi
Attori: Gioele Rossi
Trailer: Link
Anno: 2023
Adatto a: per tutti


Generi: Figura, Performance

Tags: Caporetto, Guerra, Clown, Argilla, Ultimi

Sinossi:
Kobarid (Caporetto), un viaggio insieme a un soldato che ha smarrito la propria identità di uomo. Tra trincee e reticolati questo individuo trova la fossa comune nella quale giacciono ammassati i suoi commilitoni: scopre così di essere l'unico superstite del suo settore. Ma la guerra non è finita, e quando giunge l'ordine di andare all'attacco, pur essendo solo, marcia verso un’ultima, folle battaglia.
Genesi:
Kobarid, Il silenzio degli ultimi è uno spettacolo teatrale che nasce dagli eventi legati alla disfatta di Caporetto, e diventa pretesto per raccontare la guerra.
Come i soldati, gli “ultimi” descrivevano la guerra? Che paure e speranze avevano? Quali le loro necessità? Pretendo da questi domande ci siamo chiesti cosa accada intimamente in chi si trova a vivere fenomeni di tale portata e se in un contesto del genere, dove le persone coinvolte subiscono un inevitabile processo di alienazione, ci sia la possibilità di reagire e conservare parte della propria umanità. Le risposte arrivano dal linguaggio scenico esplorato: il clown. Per sua natura, il clown è in grado di trovare sempre un’altra via per affrontare difficoltà, errori, ostacoli. Diventa, dunque, simbolo di quella vita residua nascosta fra le macerie, capace ancora di sognare, desiderare e stupirsi.
Come un essere clownesco vive e subisce la guerra? Quando parliamo di linguaggio clownesco, lo intendiamo più nella sua accezione poetica che in quella apertamente comica. Nessuna parrucca e naso rosso, la cipria e il trucco sono sostituiti da una maschera di fango che ricopre il viso dell'attore, elemento nel quale i soldati erano costretti a vivere nelle trincee. La nostra sfida, è stata quella di esplorare al meglio lo sguardo, il corpo, il respiro e la sensibilità di questo personaggio mettendoli in relazione ad atmosfere e immagini indissolubilmente legate ai teatri di guerra.
Per noi sono protagonisti anche gli strumenti con cui il personaggio interagisce durante il suo corso. Oggetti comuni, legati da un forte valore simbolico, come un semplice bastone, dei cappotti o del filo spinato sono sviluppati alla ricerca di nuovi significati che possano andare oltre la loro quotidiana utilità.
Con questo spettacolo vogliamo mostrare come il teatro viva non solo sui palchi, ma che possa esistere in altre forme e in altri luoghi, come il teatro di strada o in performance site-specific, che si inseriscono e si adattano allo spazio in cui è ospitato.
Riconoscimenti:
È finalista al premio Direction Under 30 (X edizione 2023) promosso dal Teatro Gualtieri. Nel 2023 va in scena al MILANO OFF FRINGE FESTIVAL Edizione 2023 e debutta all'estero al Plavajoči Grad - Floating Castle 2023, festival internazionale di musica e teatro in Slovenia. Il teaser promozionale di Kobarid è stato selezionato come finalista al premio Miglior teaser teatrale 2022 da Tuttoteatro.com.

Altri crediti: Musica di Benedetta Carrara, Edoardo Vilella
Luci di Alberto Camanni

Produzione: Prodotto da Matrice Teatro

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Matrice Teatro è un collettivo teatrale formato da Virginia Cimmino, Alberto Camanni, Matteo Dagnino, Davide De Togni, Giorgia Fasce, Claudia Perossini, Irene Papotti. Le attrici e gli attori hanno condiviso il percorso triennale di formazione presso la Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”, dove hanno avuto la possibilità di confrontarsi e lavorare con diverse figure di spicco del teatro nazionale ed internazionale tra cui Bob Wilson, Walter Pagliaro, Vittorio Franceschi, Renata Palminiello, Cesar Brie e Matteo Spiazzi. I sei giovani artisti hanno scelto di intraprendere questo percorso che si basa sulla ricerca di un linguaggio teatrale poetico condiviso, per arrivare a trattare e rappresentare testi contemporanei. Il primo lavoro del collettivo si chiama “Una cosa bella”, opera teatrale di Benedetta Carrara, pubblicata nel 2020 dalla casa editrice “Divergenze” e già in terza ristampa. Il testo, oltre a essere inedito, è la prima esperienza di regia collettiva della compagnia.
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