Evento organizzato da
Stretching One's Arms Again
Acquistabile | 23 gennaio 2021 ore 21:00
di: Associazione Culturale Versiliadanza
attori:
Lucrezia C. Gabrieli
Sofia Magnani
Prendendo ispirazione da Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) di Mark Rothko, dalla biografia e dalla personalit del pittore, in stretching ones arms again viene utilizzato il pretesto del codice c...

Nome: Associazione Culturale Versiliadanza
Sitoweb: http://www.versiliadanza.it/
Email: oragnizzazione@versiliadanza.it
Indirizzo: Via G. F Mariti 29 - 50127 Firenze (FI)
LAssociazione Culturale Versiliadanza, fondata nel 1993 da Angela Torriani Evangelisti un organismo professionale di produzione di danza riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attivit Culturali Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo, Regione Toscana, Comune di Firenze, Citt Metropolitana e sostenuto dalla Fondazione CR di Firenze.
Dal 2012 risiede stabilmente al Teatro Cantiere Florida di Firenze, di cui Angela Torriani Evangelisti la direttrice artistica del settore danza. Dal 2013 la Residenza artistica al Teatro Cantiere Florida riconosciuta dalla Regione Toscana quale Centro Regionale per la Danza.
Intento dellAssociazione riunire al suo interno personalit artistiche che attuino la diffusione dellarte coreutica attraverso la produzione di spettacoli, la ricerca coreografica attuata con stili e su campi differenti, lorganizzazione di eventi legati alla danza e allarte contemporanea.
Dal 1993 a oggi sono stati realizzati progetti pluriennali e interdisciplinari su temi come: fonte letteraria - immagine scenica, tradizione e contemporaneit, rapporto tra danza/musica antica e danza/musica contemporanea, danza e musica dal vivo, danza e arti visive, danza arti contemporanee e architettura.
Negli anni ha ospitato e collaborato con artisti di fama mondiale come Antonio Tabucchi, Susanne Linke, Urs Dietrich, Bob Wilson, Luciana Savignano, Paco Decina, Igor Mitoraj e strutture come il festival La Versiliana, lIstituto Internazionale Andrej Tarkovskij, Fabbrica Europa, Rencontres Chorgraphiques Internationales de Bagnolet Seine Saint Denis, Small Theatre/NCA e Ambasciata dItalia a Yerevan (Armenia).
L'Associazione ha inoltre permesso la realizzazione della Piattaforma Italiana dei Rencontres Chorgraphiques Internationales de Bagnolet Seine-Saint Denis , nel 1994 in collaborazione con Franco Martini e il Festival La Versiliana, nel 1996 in collaborazione con Centre International de Bagnolet pour les Oeuvres Chorgraphiques, il Festival Fabbrica Europa e Andres Morte e nelledizione 1999 con la Provincia e il Comune di Firenze ed il Progetto Regionale ToscanaDanza, nel 2001 in collaborazione con Enti, Compagnie e strutture del territorio. Dal 1999 al 2002 Angela Torriani Evangelisti stato il Membro del Consiglio per lItalia. Nel 1994, grazie allintuizione della sua direttrice artistica, Versiliadanza stata tra le Compagnie promotrici e ideatrici del progetto e festival internazionale, Fabbrica Europa di Firenze.
Titolo: Stretching One's Arms Again
Di: Associazione Culturale Versiliadanza
Regia: Lucrezia C. Gabrieli
Drammaturgia: Lucrezia C. Gabrieli
Attori: Lucrezia C. Gabrieli
Sofia Magnani
Scheda artistica: Prendendo ispirazione da Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) di Mark Rothko, dalla biografia e dalla personalit del pittore, in stretching ones arms again viene utilizzato il pretesto del codice cromatico e coreografico per entrare nel mondo delle idee, delle emozioni e dellumanit. Il progetto coreografico desidera coinvolgere lo spettatore in unesperienza visuale di astrazione della realt. Linteresse infatti non volto alla narrazione bens a ricreare latmosfera, la sostanza, il peso sensibile di pensieri e idee rispetto ad una porzione del reale, a noi contemporaneo.
I would like to say to those who think of my pictures as serene, whether in friendship or mere observation, that I have imprisoned the most utter violence in every inch of their surface
Con tono leggero e velati da unatmosfera infantile e giocosa, temi tragici quali il suicidio, lindifferenza e la superficialit delle relazioni si dissolvono lasciando spazio allaccettazione, alla speranza, alla leggerezza. Le danzatrici, manifestando la loro diversit nellaspetto e nel movimento, condividono e coabitano un campo da gioco in cui esplorare lequilibrio, la vicinanza, il ritmo comune, e poter indagare il carattere individualista delluomo, il bisogno di scambio, la complicit, lincomunicabilit e la fiducia necessaria. Indumento comune, la scarpa da punta classica viene utilizzata non per nostalgia del passato ma con fini attuali: uno strumento che ancora pu essere esplorato e, cambiandone lapproccio, utilizzato per cercare nuove possibilit di movimento in cui esso semplice prolungamento di un corpo alla ricerca continua di un suo equilibrio. La vivacit dei colori e la profondit (o meno) della relazione accompagnata dalle note di Serenade di Wolfgang Amadeus Mozart che si alternano al gioco musicale creato da Giacomo Calli e Giacomo Ceschi per esplorare quel muro di silenzio che spesso costruiamo davanti a noi e che ostacola la comunicazione. Un silenzio che sia Mozart che Rothko hanno forse temuto e sofferto pi di altri dolori. Un silenzio di colore nero.
There is only one thing I fear in life, my friend: One day the black will swallow the red."
Altri crediti: musica di Giacomo Calli e Giacomo Ceschi
su Serenade in D, K.250 Haffner di Wolfgang Amadeus Mozart
sguardo esterno Maria Cargnelli
video e montaggio Francesco Dejaco e Gabriele Termine
Prendendo ispirazione da Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) di Mark Rothko, dalla biografia e dalla personalit del pittore, in stretching ones arms again viene utilizzato il pretesto del codice cromatico e coreografico per entrare nel mondo delle idee, delle emozioni e dellumanit. Il progetto coreografico desidera coinvolgere lo spettatore in unesperienza visuale di astrazione della realt. Linteresse infatti non volto alla narrazione bens a ricreare latmosfera, la sostanza, il peso sensibile di pensieri e idee rispetto ad una porzione del reale, a noi contemporaneo.
I would like to say to those who think of my pictures as serene, whether in friendship or mere observation, that I have imprisoned the most utter violence in every inch of their surface
Con tono leggero e velati da unatmosfera infantile e giocosa, temi tragici quali il suicidio, lindifferenza e la superficialit delle relazioni si dissolvono lasciando spazio allaccettazione, alla speranza, alla leggerezza. Le danzatrici, manifestando la loro diversit nellaspetto e nel movimento, condividono e coabitano un campo da gioco in cui esplorare lequilibrio, la vicinanza, il ritmo comune, e poter indagare il carattere individualista delluomo, il bisogno di scambio, la complicit, lincomunicabilit e la fiducia necessaria. Indumento comune, la scarpa da punta classica viene utilizzata non per nostalgia del passato ma con fini attuali: uno strumento che ancora pu essere esplorato e, cambiandone lapproccio, utilizzato per cercare nuove possibilit di movimento in cui esso semplice prolungamento di un corpo alla ricerca continua di un suo equilibrio. La vivacit dei colori e la profondit (o meno) della relazione accompagnata dalle note di Serenade di Wolfgang Amadeus Mozart che si alternano al gioco musicale creato da Giacomo Calli e Giacomo Ceschi per esplorare quel muro di silenzio che spesso costruiamo davanti a noi e che ostacola la comunicazione. Un silenzio che sia Mozart che Rothko hanno forse temuto e sofferto pi di altri dolori. Un silenzio di colore nero.
There is only one thing I fear in life, my friend: One day the black will swallow the red.


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